Assegno INPS fino a 2.143,05 euro per queste famiglie che ne fanno richiesta

maternità

Sono molti gli aiuti economici e le agevolazioni che l’INPS concede alle famiglie che presentano un reddito ISEE basso o altre condizioni di bisogno economico. Nella presente guida gli Esperti di ProiezionidiBorsa illustreranno ai Lettori che tipo di sussidio economico è possibile ricevere alla nascita di un nuovo figlio. Stiamo parlando dell’assegno di maternità INPS dello Stato o del Comune. Queste due soluzioni prevedono requisiti differenti e specifici i cui  aspetti più importanti verranno qui di seguito trattati.

Due tipologie di sussidi per le famiglie con nuovi nati

Nei casi di nascita o adozione di un nuovo figlio, è possibile che i genitori ricevano diversi aiuti economici da parte dello Stato o del Comune. Tra questi è possibile individuare l’assegno INPS fino a 2.143,05 euro per queste famiglie che ne fanno richiesta. Questo beneficio lo possono erogare tanto lo Stato quanto il Comune in base alle condizioni reddituali e di impiego della puerpera. Infatti, l’assegno ddi maternità dello Stato si riserva alle madri che dimostrano di avere o aver avuto nei mesi precedenti un impiego. Al contrario, l’assegno di maternità del Comune spetta a quelle famiglie le cui madri risultano disoccupate o casalinghe e con reddito ISEE basso. Come è possibile notare, entrambe le forme sono utili a garantire un sussidio economico alle famiglie con nuovi nati. Tuttavia, per capire quali dei due è possibile richiedere, si deve tener conto dei requisiti specifici che ciascuno comporta.

Come funziona l’assegno di maternità dello Stato

Quando è possibile richiedere l’assegno INPS fino a 2.143,05 euro per queste famiglie che ne fanno richiesta? Secondo quanto stabilisce la circolare INPS n. 55 del 20 aprile 2020, l’importo fissato per l’anno 2020 per l’assegno dello Stato corrisponde a 2.143,05 euro. Questa indennità vale per le nascite che hanno luogo nel 2020, nonché per gli affidamenti o le adozioni che avvengono nel medesimo anno. La famiglia interessata può fare domanda entro 6 mesi dalla nascita o dall’adozione attraverso le consuete modalità che prevede l’INPS. Il sussidio si riserva alle famiglie residenti in Italia di cittadini italiani o a coloro che hanno regolare permesso di soggiorno CE.

Le madri che intendono beneficiarie dell’assegno devono possedere i seguenti requisiti: essere lavoratrice dipendente con almeno 3 mesi di contributi per maternità tra i 18 e i 9 mesi che precedenti il parto o l’adozione; in alternativa, la madre che ha lavorato per almeno 3 mesi nei 9 mesi precedenti prima di interrompere il rapporto; oppure, si considerano parimenti beneficiarie coloro che possiedono almeno 3 mesi di contribuzione tra i 18 e 9 mesi che precedevano il parto o l’adozione. Ecco quando si riceve l’assegno INPS fino a 2.143,05 euro per queste famiglie che ne fanno richiesta.

Questa tipologia di assegno è erogabile, in alternativa, anche in favore del padre. Questo accade quando: la madre ha abbandonato il figlio oppure è deceduta; oppure, se egli ha ricevuto l’affidamento in fase di separazione oppure è adottante ma non coniugato.

A chi spetta l’assegno di maternità da parte del Comune

Sebbene si tratti di un assegno di cui si fa carico il Comune di residenza, nei fatti è l’INPS a provvedere all’erogazione. Questa tipologia di sostegno ha un valore di 1.740,60 euro per l’anno 2020 e la famiglia la riceve distribuita in 5 mensilità da 348,12 euro. In questo caso, la madre deve effettuare una specifica richiesta e presentare un reddito ISEE non superiore a 17.416,66 euro. A ciò si deve associare il comprovato status di casalinga o disoccupata. La richiesta è inoltrabile al proprio Comune entro 6 mesi dalla nascita o ingresso in famiglia del minore.

Ecco, dunque, quando è possibile ricevere un assegno INPS fino a 2.143,05 euro per queste famiglie che ne fanno richiesta.

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