Assegno agli autonomi e contributo a fondo perduto per le partite IVA: adesso cosa aspettarsi?

partite IVA

Si attendeva con fremito l’arrivo del decreto Ristori 5 che avrebbe sostenuto i danneggiati, soprattutto i grandi esclusi: i professionisti. Si attendeva per la fine di gennaio e bisognerà aspettare, complice la situazione politica. Quindi, parlando dell’assegno agli autonomi e contributi a fondo perduto alle partite IVA: adesso cosa aspettarsi?

Proiezionidiborsa senza entrare nel merito della situazione politica, esaminerà lo scenario e cercherà di delineare, in pochi minuti, i prossimi eventi in temi di aiuti.

Il decreto atteso è stato legittimato dall’approvazione dello scostamento di bilancio per 32 miliardi di euro. Ciò si è reso necessario per indennizzare una platea di beneficiari più ampia. Il parametro discriminante adottato fino ad oggi è stato la verifica del codice ATECO. Superare la codifica è stato il primo obiettivo per l’applicazione di un meccanismo perequativo. Poi, si è pensato ad una forma di ristoro per i liberi professionisti e per i lavoratori autonomi in base alle perdite effettivamente subite. Tale tema è stato affrontato nell’articolo “In arrivo il fondo perduto di 1.000 euro per tanti con il meccanismo perequativo del decreto Ristori 5″.

Assegno agli autonomi e contributo a fondo perduto per le partite IVA: adesso cosa aspettarsi?

Whatever it takes, qualunque cosa serva, è stato l’incipit del discorso introduttivo alla guida della BCE da parte di Mario Draghi. Con la speranza che si faccia lo stesso per il nostro bel Paese, bisogna esaminare il pensiero del banchiere nr.1, per immaginare il prossimo futuro.

In più di una occasione, il riferimento agli investimenti più che agli aiuti è stato palese. La via da seguire sembra che passi dalla crescita del prodotto interno lordo e non dal sussidio. L’intenzione dovrebbe essere quella di puntare al capitale delle imprese senza sovraindebitarle. Bisognerà, però, capire quali sono le aziende a cui destinare le risorse pubbliche già scarse. Tanto si può dedurre dall’intervento di Draghi alla presentazione del rapporto Reviving and Restructuring the Corporate Sector Post-Covid: Designing Public Policy Interventions.

Bruxelles, le riforme e gli aiuti

Ciò si sposa con la visione di Bruxelles che nel rimando del Recovery Plan auspica, anzi raccomanda, l’utilizzo dei fondi sia per gli investimenti, che per le riforme strutturali.

Ritornando, invece, ai ristori è possibile immaginare una continuità con quanto già fatto. Non sarà intenzione del nuovo esecutivo scardinare l’impostazione assistenzialista. Almeno per il momento. Niente paura, quindi, bisognerà solo stringere i denti ed aspettare un po’ di più.

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