Arrivano tempi duri per i mercati azionari e si profila uno scontro duro fra Istituzioni e poteri/cariche politiche

ProiezionidiBorsa

Siamo solo agli inizi.

Molte volte, l’ho scritto io stesso, i prezzi scontano con largo anticipo quanto deve o potrebbe accadere.

Nel caso dell’Italia e dei nostri titoli sia azionari che di Stato l’impressione è che siamo soltanto agli inizi di quello che si prefigura come un attacco storico e massiccio alla nostra autonomia governativa.

Sullo stile di quello che convinse Berlusconi a farsi da parte senza nemmeno passare da regolari elezioni.

Ecco il time table tratto di TGCOM4 dei prossimi step governativi:

In apparenza potrebbe sembrare che i mercati sappiano già tutto e tutto sia più o meno scontato.

Ma quanto mai in queste circostanze è opportuno prestare molta attenzione ai dettagli, ai particolari che forse nemmeno tanto dettagli e particolari sono.

Basta unire i trattini di due accadimenti di ieri per capire che i mercati ancora non  danno per certo il realizzarsi del programma governativo. Quindi a livello di prezzi siamo agli avvertimenti non certo alla reazione massiccia che presumibilmente si avrà al superamento con relative delibere e conferme di cui alla tabella.
Cosa è accaduto ieri?

Per prima cosa il rinnovato attacco dell’UE per bocca dei Commissari Moscovici e Dombrovskis che scrivono”I target di bilancio sembrano puntare ad una deviazione significativa dal percorso raccomandato dal Consiglio. Questa è una fonte di seria preoccupazione”.

In sostanza ci stanno chiedendo di “assicurare che la legge di stabilità sia in linea con le regole Ue”. Se non una bocciatura preventiva un duro richiamo.

Il giudizio definitivo della Ue verrà emesso quando la manovra sarà approvata dal Parlamento.

Invece di fare autocritica per quasi un ventennio di politica UE che ha portato in Italia milioni di persone alle soglie della povertà, o anche oltre, la disoccupazione a livelli record mai visti ai tempi della lira,  questi ora vogliono ulteriormente indirizzarci verso quelle strette che abbiamo già visto in Grecia dove conducono: alla “morte civile” di una nazione.

Ne hanno titolo ?
Siamo contributori attivi dell’UE, se sono così preoccupati per noi e visto che di una presunta unione si parla, cominciassero almeno ad avere il pudore che l’Italia, non dico riceva dall’Europa, ma almeno non debba versare alcune migliaia di miliardi a fondo perduto destinati ad altri paesi.

Poi ieri anche Draghi ha voluto fare sentire il suo peso politico recandosi da Mattarella per esprimere le sue preoccupazioni riguardo alla manovra in divenire e il suo potenziale effetto sui mercati a conferma di quanto scritto sopra che poco o nulla è già scontato nei prezzi.

Un vero e proprio avvertimento …di che stampo ditelo voi lettori.

Due cose stonano in particolare: la prima è che lo stesso Draghi ha più volte ribadito che il suo compito, la mission della BCE, è il mero controllo dell’Inflazione e NON una invasione di ambiti politici e programmatici degli stati membri.
La seconda è che proprio se parere doveva dare era corretto esprimerlo al Presidente del Consiglio che tale manovra sta predisponendo.

I poteri del Presidente della Repubblica in Italia sono limitati a meno che non si voglia utilizzarlo per fare saltare un ‘altra volta un governo regolarmente eletto dal popolo.

Difficile immaginare che tutto ciò non si traduca in scontri sempre più duri con un governo che difficilmente ripeterà la mossa di Berlusconi di farsi da parte.

Tempi duri, durissimi, in arrivo sui mercati.

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