Arriva una vera rivoluzione per le case del futuro con questo nuovo sistema di costruzione

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Le tecniche costruttive stanno diventando sempre più evolute. Una delle più avanzate è quella che coinvolge la stampa 3D.

Nata inizialmente come progetto industriale, questa tecnica è diventata sempre più diffusa anche nell’uso casalingo. Materiali sempre più semplici da rinvenire, ma anche dispositivi diventati più economici, hanno fatto sì che le stampanti 3D siano quasi in ogni casa.

Gli appassionati di certo non se ne saranno fatta scappare una, anche piccola, per poter “giocare” in casa con i propri modelli.

A quanto pare, grazie al progetto di una famosa azienda italiana arriva una vera rivoluzione per le case del futuro con questo nuovo sistema di costruzione.

Il nome del progetto è Exosteel Mother Nature e promette di cambiare completamente il concetto di unità abitativa nel prossimo futuro.

Il progetto innovativo

Il Museo Nivola di Orani, in Sardegna, ospiterà il progetto per presentarlo al Mondo. L’idea è di sviluppare una casa modulare, con una prima struttura in acciaio. Questa struttura sarà interamente stampata in 3D, attraverso un apposito macchinario studiato proprio per rendere il processo completamente automatizzato.

Non è la prima volta che viene proposta un’idea simile. Un’altra azienda italiana ha sviluppato, negli scorsi anni, un sistema di stampa 3D per unità abitative fatto interamente con materiali riciclati ed ecosostenibili.

Con una spesa di circa 50mila euro sarebbe possibile realizzare un’intera casa praticamente da zero.

Arriva una vera rivoluzione per le case del futuro con questo nuovo sistema di costruzione

Il progetto ha delle ispirazioni precise: il Mediterraneo, la cultura sarda e la Madre Terra. Lo scultore, Francesco Nivola, ha lavorato al concept dell’unità abitativa, che poi l’azienda ha trasferito nel progetto finale.

L’idea è quella di rendere le strutture modulari quasi delle strutture comunitarie, collettive, dei “residence-alveare” che possano essere compenetrate e complementari tra loro.

La città di Orani, in questo senso, vuole diventare il primo modello di questo interessante progetto che mescola architettura, urbanistica e arte. La casa modulare si sviluppa su ben tre piani, collegati tra loro da diversi “rami”: una struttura ispirata alle piante che mira ad essere autosufficiente e sostenibile.

I moduli sono adattabili e replicabili su qualsiasi terreno e possono adeguarsi a tutte le esigenze urbane, senza sfigurare nel paesaggio. Il primo “residence” interamente realizzato seguendo il progetto sorgerà, infatti, su alcune colline fuori città.

Lo scopo vuole essere il dimostrare che un’integrazione armonica tra urbanistica e natura può essere possibile e dovrebbe essere auspicabile.

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