Area euro: verso un miglioramento della congiuntura?

BCE

Gli ultimi dati macroeconomici pubblicati la settimana scorsa ci hanno indicato che la situazione dell’economia nell’area euro non è poi così drammatica.

In particolare proprio dallo scricchiolante settore industriale sono venuti segnali incoraggianti.

E’ presto per cantare vittoria ed essere certi che il rischio recessione sia scampato, ma diversi fattori concorrono a determinare un sentiment rivolto all’ottimismo.

Il ruolo della BCE

Alla luce degli ultimi dati macroeconomici positivi pubblicati si può dire che le aperture monetarie della BCE  a un nuovo TLTRO sono state  mosse preventive.

E si sa, prevenire è meglio che curare.

Il fatto che le banche dispongano,   di liquidità ingenti è certamente un tappo a disposizione in grado di turare eventuali falle.

Anche perché il TLTRO è fortemente vincolato al fatto che le banche dirottino i capitali ricevuti verso l’economia reale.

Un’Italia molto più forte del previsto

Quello che ha certamente stupito operatori ed analisti è stato l’insieme dei dati macroeconomici italiani ben superiori alle attese.  

La produzione industriale, in particolare su base mensile, ha segnato un’ impennata che a tutto fa pensare tranne che a una recessione.

Recessione di cui tanti continuano a parlare, compreso l’ISTAT, ignorando bellamente che il terzo trimestre negativo richiesto per poter parlare sensatamente di recessione tecnica non si è ancora visto.

Pare quasi che anche dell’interno ci sia chi si augura il peggio per interessi propri…

Rischio Francia per l’area euro

Quello che appare il vero rischio incombente per l’area euro e la sua congiuntura economica in realtà viene dalla Francia.

La tensione sociale a seguito delle iniziative dei gilet gialli è altissima ed i dati macroeconomici francesi sono tra  i peggiori dell’intera area euro .

Resta comunque un problema serio per l’area UE, Unione che non vedrà certo un miglioramento della propria congiuntura economica con una Francia ridotta ai minimi termini.

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