Ancora fiato alle Borse europee con il tapering flessibile?

BCE

Ancora una volta la BCE si è mossa nella direzione giusta, per cui buone notizie per i mercati borsistici del Vecchio Continente.

Probabilmente la flessibilità sarà la mossa determinante nei prossimi mesi per tutto il mercato europeo.

Il tapering duro, richiesto dai soliti monetaristi, non è passato ed in compenso neppure le richieste dei neo keynesiani sono state totalmente accolte.

Gli acquisti di titoli da parte della BCE continueranno, ma questi saranno seriamente ricalibrati. Probabilmente vi sarà flessibilità da valutare, tenendo ben conto degli indicatori economici.

Ancora fiato alle Borse europee con il tapering flessibile?

L’autorità invisibile di Mario Draghi si fa ancora sentire nell’ambito della Banca Centrale Europea.

Il successore di Draghi, Christine Lagarde, proseguirà sulle orme del grande economista italiano. Per adesso con una situazione di leggero calo negli acquisti di titoli, ma solo temporaneo, e un successivo aumento già nel primo trimestre 2022 se vi sarà  la necessità.

La politica monetaria europea non cambierà, almeno per adesso ed è questo un elemento veramente positivo per tutte le Borse europee. Sicuramente il mercato continuerà a salire, anche se più lentamente.

Questa politica molto accomodante, nonostante alcune tensioni inflazionistiche, può dare ulteriore fiato ai titoli azionari europei.

Le previsioni sul PIL europeo sono molti incoraggianti e si parla di un incremento medio per l’anno 2021 sul 5%, di 4,6% per l’anno 2022.

Inoltre i livelli pre Covid saranno recuperati e addirittura superati nel IV trimestre dell’anno in corso.

L’inflazione, la bestia nera

Uno dei maggiori obbiettivi della BCE è quello di tenere sotto controllo l’inflazione in Europa.

Comunque, anche sul lato inflazionistico, per adesso non sembrano che si addensino nubi di tempesta. Secondo alcuni recenti studi, l’inflazione media si dovrebbe attestare per l’anno 2021 al 2,21%, per poi scendere al 1,7% nel corso del 2022 e arrivare addirittura all’1,5% nell’anno 2023.

Sono percentuali d’inflazione superiori a quelle avute prima del Covid 19,  ma per il momento non sono dati che preoccupano i dirigenti di Francoforte.

Nessuna preoccupazione sul fronte dell’inflazione e previsioni più ottimistiche sul fronte economico. Queste sono le previsioni.

Tutti elementi che dovrebbero impattare fortemente sui listini europei nei prossimi mesi e permettere un’ulteriore ascesa nei prezzi dei titoli.

In conclusione, quindi, ci si chiede se il tapering flessibile potrà dare ancora fiato alle Borse europee. Con questa politica, almeno per adesso, gli interessi sulle obbligazioni sono destinati a restare al palo.

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