Anche in Cina sale l’inflazione

inflazione Cina

A quanto sembra anche in Oriente, ed in particolare in Cina, l’inflazione comincia a salire.

Questo è un fenomeno che deve preoccupare oppure no?

L’Ufficio di statistica della Repubblica Popolare Cinese ha confermato per il mese di aprile un aumento dei prezzi al consumo dello 0,4%.

L’inflazione non viene presa molto bene in Cina e i ricordi di questo fenomeno durante la guerra civile 1945-1949 sono ancora troppo recenti.

Il crollo del regime del Kuomintang fu dovuto anche al fatto che non si riuscì a mettere un freno a questo fenomeno economico che faceva arricchire pochi e mandava sul lastrico molti.

Chiang Kai-shek non poté o non volle dare ascolto ai consiglieri economici americani che avevano suggerito seri provvedimenti per porre un freno alla grande inflazione del periodo post bellico.

Oggi i membri del PCC hanno ancora un timore quasi reverenziale verso l’aumento del livello dei prezzi al consumo.

Secondo un noto economista cinese il picco dell’inflazione avverrà quest’anno con una punta massima del 2,5%, ma poi dovrebbe scendere e attestarsi su una media del 1,4%.

Una inflazione, tutto sommato, moderata per un Paese sempre in forte sviluppo.

Inflazione o non inflazione l’economia cinese continuerà crescere per tutto l’anno 2021.

Crescita economia in CINA del 8,4% per l’anno 2021

Almeno sono queste le stime del FMI, che sono in genere molto reali o contenute.

Come sempre la Banca Centrale Cinese vigilerà e i suoi provvedimenti saranno in linea sia con il sostegno dell’economia sia a mettere freni ad una inflazione sopra le righe.

Attualmente le stime degli analisti cinesi stimano il fenomeno come “rischio moderato”, un incremento dei prezzi in frazione percentuale può essere ben tollerato.

Il problema è che la Cina è una grande macchina manifatturiera la cui produzione è indirizzata verso l’estero.

I prodotti cinesi, almeno per adesso, si sono affermati perché erano più convenienti anche se non di particolare pregio.

Anche in Cina sale l’inflazione

Il rischio inflazione e il conseguente aumento dei prezzi potrebbe essere un ostacolo non indifferente per il gigante asiatico

Per questo i dirigenti di Pechino cercano in tutti modi di mantenere i prezzi dei prodotti, ma soprattutto delle materie prime, stabili. O fanno in modo che il suo aumento sia di una frazione percentuale.

Il giorno che la massa dei prodotti cinesi non troverà più adeguati sbocchi commerciali, il mercato interno riuscirà a compensare le minori esportazioni?

Questa è la domanda da indirizzare ai governanti del Paese asiatico.

Se la Cina smette di produrre, il suo sistema economico potrebbe anche non dare più performance come nel passato.

Inoltre il regime di Pechino da anni porta avanti una politica di stabilità dei cambi e per adesso non ha intenzione di cambiare strada. La stabilità dello Yuan cinese, almeno per adesso è un dogma.

Qualcuno azzarda anche ad eventuali ipotesi di collasso temporaneo dell’economia della Cina. A mio avviso la rigidità del controllo politico sull’economia ed in particolare sulla Banca centrale non permetterà eventuali ipotesi di fenomeni da super-sovrapproduzione. E le eventuali crisi saranno momentanee e passeggere.

Per adesso il Partito Comunista Cinese ha il controllo assoluto nella stanza dei bottoni e le sue decisioni per quanto non tutte democratiche sono risultate molto vincenti.

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