Analisi e valutazioni: Dow Jones, S&P500 e Nasdaq solo indici o veri e propri panieri?

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Sappiamo che il Dow Jones 30 storicamente è l’indice che per primo recupera ed aggiorna i massimi storici precedenti le crisi di borsa.

E per forza il paniere è piccolo, solo 30 titoli, e costantemente aggiornato. Le eventuali pecore nere in termini di redditività vengono fatte fuori senza pietà.
Non solo, nel caso in cui un titolo aumenti la propria capitalizzazione oltre una certa percentuale il suo impatto viene calmierato entro limiti dallo stesso metodo di calcolo definito: “ metodo ponderato in base al prezzo” vale a dire che l’impatto di una perdita di un dollaro su un titolo che quota 10 e la perdita di un dollaro su un ‘azione che quota 100 è identico infatti “Per calcolare il DJIA, viene divisa la somma di tutti i prezzi delle 30 azioni per un apposito divisore (divisore Dow).”(Wikipedia).

Hai voglia a fare scendere in modo duraturo un indice così strutturato, soprattutto nel momento in cui viene costantemente aggiornato. Traiamo da Wikipedia l’ultima tabella dei titoli che lo compongono e scopriamo che dei titoli dei primordi è rimasto ben poco:

3M NYSE: MMM Diversi settori 1976
American Express NYSE: AXP Credito al consumo 1982
Apple NASDAQ: AAPL Elettronica di consumo 2015
Boeing NYSE: BA Aerospaziale e Difesa 1987
Caterpillar NYSE: CAT Veicoli commerciali e Autocarri 1991
Chevron Corporation NYSE: CVX Petrolio e Gas 2008
Cisco Systems NASDAQ: CSCO Networking 2009
Coca-Cola NYSE: KO Bevande 1987
DowDuPont NYSE: DWDP Chimica 2017
ExxonMobil NYSE: XOM Petrolio e Gas 1928
Goldman Sachs NYSE: GS Banca e Servizi finanziari 2013
Home Depot NYSE: HD Articoli per la Casa 1999
IBM NYSE: IBM Computer 1979
Intel NASDAQ: INTC Semiconduttori 1999
Johnson & Johnson NYSE: JNJ Farmaceutica 1997
JPMorgan Chase NYSE: JPM Bancaria 1991
McDonald’s NYSE: MCD Ristorazione e Bar 1985
Merck NYSE: MRK Farmaceutica 1979
Microsoft NASDAQ: MSFT Software 1999
Nike NYSE: NKE Abbigliamento sportivo 2013
Pfizer NYSE: PFE Farmaceutica 2004
Procter&Gamble NYSE: PG Prodotti per la casa 1932
The Travelers Companies NYSE: TRV Assicurazione 2009
United Technologies Corporation NYSE: UTX Aerospaziale 1939
UnitedHealth Group NYSE: UNH Gestione cure per la salute 2012
Verizon Communications NYSE: VZ Telecomunicazioni 2004
Visa NYSE: V Credito al consumo 2013
Wal-Mart NYSE: WMT Grandi magazzini 1997
WalgreensBootsAlliance NASDAQ: WBA Farmaceutica 2018
Walt Disney NYSE: DIS Cinema e Intrattenimento 1991

 

Possiamo notare che ben 10 titoli sono entrati dopo la crisi sub-prime, vale a dire che oltre il 20% dell’indice è stato sostituito per dare nuova linfa all’indice.

Manovra che ricorda più la costruzione di un paniere di investimento che non la costruzione di un asettico indice…

S&P500 e gli stessi indici Nasdaq viaggiano invece su canoni di costruzione e di calcolo più tradizionali basati sulle capitalizzazioni dei titoli. Anche qui selezionati e contingentati se il peso percentuale dovesse salire oltre determinate soglie ma con una correlazione alle percentuali di variazione dei prezzi più immediata e speculare.

Negli ultimi giorni ha fatto specie l’uscita dall’S&P tech di titoli come Facebook, Twitter e Alphabet. Questi titoli sono stato spostati nel nuovo settore Communications-services.
Quello che è opportuno sapere è che decine di fondi ed ETF miliardari indicizzati al tech debbono o dovranno liquidare le posizioni per rimettersi a benchmark mentre uno switch sul nuovo settore è impossibile in quanto proprio perché“vergine” dispone di  masse limitate.

Viceversa troveranno forza e liquidità immediata i titoli subentranti nell’indice S&P tech.

Insomma in un colpo abbiamo capito perché gli indici USA faticano a scendere ,Dow Jones in testa, e quali sono le vere cause di movimenti importanti in % sui titoli che escono od entrano dagli indici stessi.

Occhio ai panieri dunque!

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