Allarme in Italia per l’aumento delle tasse e il calo del reddito

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In Italia c’è una situazione di rischio latente che ancora non è esplosa ma che presto scoppierà. Lo farà nel momento in cui il cordone di garanzie fatto dal Governo per l’economi sarà tolto. E questo avverrà tra novembre e dicembre. A causa di questa crisi strisciante, sale l’allarme in Italia per l’aumento delle tasse e il calo del reddito. Come dimostrano i seguenti dati dell’ISTAT.

Attività economiche in difficoltà

In Italia la situazione è drammatica. Forse non ce ne siamo ancora accorti, perché grazie alle misure di contenimento del Governo, la crisi sembra congelata. Fino a novembre i licenziamenti sono bloccati e la cassa integrazione in deroga assicurata (per chi riesce ad averla).

Se girate per strada, sembra che la vita normale sia ripresa regolarmente. C’è lo stesso traffico di prima e più o meno lo stesso via vai di persone nei centri commerciali e nei supermercati.

Ma se osservate bene, alcuni negozi non hanno più riaperto dopo la clausura del secondo trimestre. Nei centri delle grandi città molti alberghi sono chiusi e i bar semivuoti a causa della mancanza di turisti.

Allarme in Italia per l’aumento delle tasse e il calo del reddito

La situazione di crisi la fotografa molto bene l’ISTAT nel suo ultimo bollettino sullo stato dei conti dell’Italia per il primo semestre dell’anno. I numeri, impietosi, riportano una realtà dove nel secondo trimestre dell’anno la pressione fiscale è salita al 43,2%. Un aumento dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Un dato che fa riflettere, perché a causa dell’emergenza economica il Governo ha preso tutta una serie di misure di contenimento. Queste hanno portato a una riduzione delle entrate fiscali e contributive. Eppure la pressione fiscale è aumentata.

Ci domandiamo cosa potrà accadere quando i provvedimenti di emergenza saranno rimossi. Quando arriveranno le cartelle esattoriali per ora sospese, quando si torneranno a pagare regolarmente le imposte e le tasse rinviate. Sospese non annullate, attenzione.

Il crollo del reddito delle famiglie

Che fine faranno quelle famiglie che nel trimestre aprile-giugno hanno subito una riduzione del reddito disponibile del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2019? Famiglie che fino ad oggi sono state protette con tutta una serie di misure a sostegno come bonus, incentivi, sussidi, sospensione di pagamenti fiscali.

Crollano i consumi dell’11,5% nel secondo trimestre rispetto a quello del 2019 perché si spende di meno. A causa dell’assottigliarsi delle entrate economiche, per la paura di perdere il posto di lavoro, per il timore che il peggio debba arrivare.

E di conseguenza salgono i risparmi sempre nel secondo trimestre, del 18,6%, di chi può risparmiare. Un incremento di 5,6 punti rispetto allo stesso periodo del 2019.

I depositi delle famiglie sui conti correnti, nel primo semestre sono lievitati da 1.440 miliardi a oltre di 1.660 miliardi di euro.

Una ricchezza a cui lo Stato inevitabilmente guarderà. Lo dicono i numeri stessi. Il Governo ha fissato un obiettivo deficit/PIL per il 2020 al 10,8%, anche a causa di una contrazione del PIL del 9% per quest’anno. Per non parlare del rapporto deficit/PIL che sfiorerà il 160%.

Precauzioni possibili

Numeri che fanno venire i brividi al pensiero di come possano essere ricondotti verso valori sopportabili. I 209 miliardi del Recovery Fund non possono essere usati per colmare questi debiti, ma solo per varare investimenti che creino ricchezza.

Per ripagare questo debito la nostra economia nei prossimi 10 anni dovrebbe crescere a una media superiore del 3%, evento mai avvenuta. Ci auguriamo sia così. Ma se non sarà, chi ripagherà quell’enorme debito fatto per gli italiani?

Per ora una patrimoniale non è nell’agenda del Governo. Per ora. Ma chi può dire che domani non diventi una realtà? Per sfuggire a una patrimoniale come quella fatta da Amato nel 1992, la soluzione è lasciare meno soldi possibili sul conto corrente. Dove allocare i soldi lo potete leggere sui vari articoli scritti dagli Esperti di ProiezionidiBorsa. L’importante è lasciare sul conto meno soldi possibili.

Approfondimento

Leggi qui per scoprire perché una patrimoniale è inevitabile.

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