Allarme banche, Istituti italiani a rischio scalata

Investire sul Ftse Mib

Allarme banche, Istituti italiani a rischio scalata. La violenta discesa dei prezzi delle ultime settimane ha messo sotto pressione i titoli della borsa italiana, ma in particolare le banche. Il settore bancario italiano, è reduce da uno dei mesi più negativi di sempre in termini borsistici. Nella sola seduta di lunedì 16 marzo, l’indice Ftse Italia Banks ha ceduto 10% rispetto al meno 6% del Ftse Mib. Gli istituti bancari quotati in Borsa, in 3 settimane hanno ceduto in alcuni casi anche più del 50% del loro valore di capitalizzazione. Di conseguenza, la quotazione di molte banche risulta decisamente inferiore al patrimonio netto. E questo le rende molto appetibili ai trader ma anche prede ideali di grandi gruppi bancari internazionali.

Allarme banche, Istituti italiani a rischio scalata

Solo per fare un esempio, il titolo UniCredit (MIL:UCG) ha un prezzo di libro (prezzo/patrimonio netto) di 0,24, con una capitalizzazione di 17,6 miliardi di euro alla chiusura di lunedì. Intesa Sanpaolo lunedì alla chiusura capitalizzava 28 miliardi, Mediobanca appena 4,7. Per Intesa Sanpaolo e Mediobanca il rapporto prezzo/patrimonio netto è poco sopra il valore di 0,4. Montepaschi, Banco Bpm o il Credito Valtellinese lunedì quotavano a poco più di un decimo del patrimonio netto. Valori così bassi gli espongono a rischio scalata.  In considerazione anche del fatto che l’azionariato delle nostre banche è diffuso, e ciò le rende deboli in caso di una operazione ostile di acquisizione. Gli esempi passati si sprecano da Bnl, ad Antonveneta a Cariparma, tutti istituti andati in mani straniere.

Lagarde: gaffe o dichiarazione studiata?

Allarme banche, Istituti italiani a rischio scalata. Non è solo un’ipotesi giornalistica. Anche le istituzioni italiane iniziano a essere in allarme. Secondo una indiscrezione giornalistica non confermata, Il Copasir, comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, vuole vederci chiaro e ha chiamato in causa la Consob. Quest’ultima deve verificare l’eventuale presenza di atti speculativi con riferimento specifico alle dichiarazioni rese dalla presidente della Banca Centrale Europea. Ricordiamo che la scorsa settimana le dichiarazioni di Christine Lagarde sullo spread avevano fatto inabissare Piazza Affari. Parole che a molti in ambito politico e istituzionale sono sembrate sospette, come ha scritto Francesco Verderami sul Corriere della Sera. “Le dichiarazioni di Lagarde – ha scritto Verderami – avranno colto di sorpresa le istituzioni italiane, ma nessuno ha creduto nella gaffe”.

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