Al raggiungimento di questa età non si riceve più la pensione di invalidità INPS

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La pensione di invalidità civile è uno dei trattamenti assistenziali che la vigente normativa garantisce alle persone che presentano determinati requisiti fisici e di reddito. Tale trattamento si riceve durante il periodo di età lavorativa. Cosa accade quando, invece, si raggiunge l’età pensionabile? Al raggiungimento di questa età non si riceve più la pensione di invalidità INPS che si trasforma in altro trattamento. I Tecnici di ProiezionidiBorsa spiegano ai Lettori cosa si verifica quando il beneficiario del trattamento varca la soglia del 67° anno.

Quali sono i requisiti per ricevere la pensione di invalidità civile INPS

Quando si parla di riconoscimento dell’invalidità civile, si fa riferimento alla riduzione della capacità lavorativa del soggetto in relazione alla menomazione che denuncia. In questo caso, come sappiamo, il riconoscimento del grado di invalidità spetta alla commissione medica INPS. Essa registra e valuta i dati per attribuire un punteggio nel verbale di invalidità. Se al soggetto si riconosce una invalidità superiore al 74% e determinati requisiti di reddito, egli potrebbe avere diritto all’indennità mensile dall’Istituto di Previdenza Sociale. Tale sussidio, lo ricordiamo, si riceve su base assistenziale. Ciò significa che non si richiede un requisito minimo contributivo. Questo dato lo distingue dall’assegno ordinario di invalidità che risente degli anni di contributi che l’interessato ha versato. Anche quest’ultimo si trasforma in pensione di vecchiaia seguendo le regole che sono consultabili qui.

Al raggiungimento di questa età non si riceve più la pensione di invalidità INPS perché si trasforma in uno dei seguenti trattamenti

Relativamente a quanto abbiamo sinora detto, vediamo perché l’INPS ad un dato momento smette di erogare la pensione di invalidità. La ragione, riguarda il requisito anagrafico. Quando il beneficiario del trattamento raggiunge l’età pensionabile infatti, la pensione di invalidità subisce una trasformazione. Al suo posto si riceve un differente trattamento economico dall’INPS che può essere la pensione di vecchiaia o l’assegno sociale. Attualmente, come sappiamo, l’età indicata per il beneficio della pensione di vecchiaia corrisponde a 67 anni. Per tale ragione, il 67° anno di età segna il passaggio a diverso trattamento. Ecco perché al raggiungimento di questa età non si riceve più la pensione di invalidità INPS. A questo punto, si aprono due vie: la prima riguarda la pensione di vecchiaia e la seconda l’assegno sociale. Quando si riceve l’uno o l’altro dei trattamenti? Per la pensione di vecchiaia, è necessario il requisito contributivo minimo di 20 anni.

Nel caso in cui non sia possibile soddisfare tale requisito e si versi in particolari condizioni di disagio economico, allora si riceve l’assegno sociale INPS. In quest’ultimo caso, ricordiamo che l’importo previsto per l’anno 2020 corrisponde a 459,83 euro mensili per un totale di 13 mensilità. Chi ha meno di 20 anni di contributi, potrebbe eventualmente considerare la possibilità di ricevere in secondo momento la pensione di vecchiaia contributiva. Tale trattamento si richiede al compimento del 71° anno di età e con un minimo di contributi versati pari a 5 anni. È indispensabile che il versamento dei contributi risulti successivo al 31 dicembre 1995. In questo caso, è sempre bene rivolgersi ad un consulente per la stima del proprio assegno mensile.

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