Al mare facciamo attenzione alle pericolose alghe urticanti con effetti tossici spiacevoli

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Sembra che i nostri mari siano molto cambiati negli ultimi dieci anni. Infatti oggi si parla di tropicalizzazione delle acque del Mediterraneo. Le conseguenze sono molte, una delle quali è l’elevata temperatura e la comparsa di nuove specie.

Tra queste, uno dei fenomeni recenti che ha dato più preoccupazione alle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale è la diffusione delle microalghe tossiche. In questo articolo scopriamo di che alghe si tratta, come riconoscerle e cosa fare in caso di contatto. Al mare facciamo attenzione alle pericolose alghe urticanti con effetti tossici spiacevoli.

Una nuova specie tropicale

Si chiama Ostreopsis ovata ed è stata scoperta per la prima volta nel 1981. Sebbene sia tipica di zone tropicali e subtropicali, da qualche anno la sua presenza è sempre più frequente nei nostri mari. E le conseguenze negative non sono solo per l’ambiente, ma anche sull’uomo.

Le tossine prodotte da questa microalga, infatti, sono dannose sia per i pesci e i molluschi che per l’uomo. La cause principali dello spostamento dell’Ostrepsis sono i cambiamenti climatici e il surriscaldamento dell’acqua, la presenza di barriere che diminuiscono il moto ondoso e l’alta pressione atmosferica.

Siccome queste alghe sono minuscole e solitamente si attaccano ad altre alghe di colore bruno o rossastro, è difficile riconoscerle. Tra i segnali più evidenti possiamo riconoscere la presenza in mare di materiale gelatinoso, oppure di una pellicola scura su scogli o sul fondo marino.

Al mare facciamo attenzione alle pericolose alghe urticanti con effetti tossici spiacevoli

L’intossicazione da alghe capita solitamente durante la loro fioritura. Essa può avvenire in tre modi nell’uomo:

  1. dopo aver mangiato pesci e molluschi contaminati;
  2. per contatto diretto;
  3. inalazione dell’acqua contaminata da frammenti delle alghe.

I sintomi, che si manifestano dopo alcune ore, sono mal di gola, tosse, vomito, nausea, congiuntivite, lacrimazione, dermatite, mal di testa. Nel 2007, il Ministero della Salute ha dettato alcune linee guida per chi si occupa delle spiagge per proteggere i bagnanti. Il monitoraggio spetta alle autorità locali con prelievi e controlli sul pescato. Se invece si presentassero dei sintomi, immediatamente è necessario recarsi subito in guardia medica o al pronto soccorso. Finora le regioni dove è stata avvistata l’alga tossica sono Toscana, Liguria, Sicilia e altre regioni del Sud.

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