Affitto di casa: quanto pago di tasse sul contratto?

cedolare secca

Affitto di casa: quanto pago di tasse sul contratto? Quali sono le spese da mettere in conto e gli effettivi guadagni su un contratto di locazione? Nel seguente articolo vi mostriamo quali sono le voci di spesa da considerare e quanto si guadagna all’anno su un contratto di locazione ad uso abitativo.

Quando si decide di dare un immobile in fitto, è indispensabile fare i conti con i balzelli che si dovrà pagare nel corso dell’anno. Le voci sono diverse e comportano spese più o meno onerose. Quanto e quali tasse pagherebbe il contribuente sul contratto d’affitto?

Chi paga la registrazione del contratto?

La prima voce da mettere in conto riguarda la registrazione del contratto di locazione ad uso abitativo. L’imposta di registro per tale tipo di contratto prevede una percentuale pari al 2% del canone annuo. Inoltre, c’è da mettere in conto l’imposta di bollo da apporre su ogni copia da registrare e che prevede un costo di 16 euro ogni 100 righe di contratto. Per sapere a chi spettino tali spese e come procedere alla registrazione del contratto, è possibile consultare l’approfondimento qui.

La tassazione relativa all’affitto di un appartamento varia in base alla tipologia di contratto e allo scaglione di reddito nel quale si rientra.

Per quanto riguarda il contratto di locazione, è possibile scegliere la tassazione ordinaria oppure quella che prevede la cedolare secca. Cosa cambia?

Quali tasse si pagano sul contratto ordinario

Per quanto riguarda la tassazione ordinaria, il reddito da affitto va inserito nella dichiarazione dei redditi. In questo modo, si stabiliscono i balzelli da pagare in base allo scaglione Irpef in cui si rientra. Come sappiamo, l’imposta Irpef segue un andamento progressivo in base al reddito che si dichiara. Inoltre, c’è da considerare anche l’imposta regionale e comunale relativa alla sede di domicilio  fiscale del contribuente. Il vantaggio del contratto ordinario è che esso consente la deduzione dal reddito alcuni oneri riducendo di conseguenza la base imponibile.

Cosa si paga con la cedolare secca

Se si sceglie la cedolare secca, non si devono corrispondere l’imposta di registro e l’imposta di bollo per la registrazione. Con la cedolare secca, si paga invece un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali comunali e regionali. Solitamente le due aliquote variano dal 10% al 21%.

Conviene più la forma ordinaria o la cedolare secca?

Affitto di casa: quanto pago di tasse sul contratto? Ci sono dei casi in cui è preferibile adottare un regime di tassazione piuttosto che un altro. Bisogna tener conto che la cedolare secca non impone oneri di registrazione ma non offre possibilità di sconti da portare in dichiarazione dei redditi. Col contratto ordinario, invece, si possono recuperare dei soldi in fase di dichiarazione dei redditi relativamente all’anno di imposta. In questo modo, a conti fatti, si potrebbe risparmiare in base ai fattori che concorrono alla formazione del reddito.

Consigliati per te