Affitto a costo zero per gli smart workers che scelgono i borghi rurali

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Si chiama “farm support” l’ultima frontiera del lavoro a distanza. Prevede il trasferimento in campagna per qualche giorno o qualche tempo e l’adesione a un patto di reciproco vantaggio. Un affitto a costo zero per gli smart workers. Che alloggiano gratuitamente in aziende agricole attrezzate per ospitare lavoratori intelligenti. E l’acquisto dei prodotti che trovano sul posto. In tal modo garantiscono un buon profitto e una distribuzione a costo zero ai produttori agricoli. Ecco come fare il giro d’Italia low cost, vivendo e lavorando in campagna. Con i consigli degli Esperti di ProiezionidiBorsa.

Il patto del mutuo soccorso

Le nuove piattaforme per conciliare lavoro remoto e ospitalità si fondano su questo patto di mutuo soccorso che sembra funzionare molto bene. Crescono gli smart workers che scelgono i borghi rurali con l’affitto in cambio di shopping.

Finora le adesioni sono numerose, le strutture operative puntano a quota 100 entro l’anno in tutta Italia e sono quasi sempre situate in borghi piccolissimi, a rischio spopolamento. In cima a maestose montagne. Nel cuore di parchi perfetti per il birdwatching.

I pacchetti di soggiorno variano da una notte al week end, dalla settimana al mese. Ma cominciano ad arrivare anche le prime richieste su trimestri e semestri. In qualche caso gli smart workers sono disponibili anche a dare una mano su piccoli lavori manuali di campagna. Per fare un’esperienza green.

E ora spuntano le agenzie

Per conciliare domanda e offerta, stanno spuntando delle agenzie specializzate che richiedono una piccola commissione. Innanzitutto, formano i proprietari di cascine e casali e li guidano alla creazione di un’offerta adeguata.

Gli smart workers si fermano qualche settimana o qualche mese: hanno bisogno di appartamentini confortevoli, con WI FI, stampanti e work desk in posizione panoramica.

L’organizzazione degli spazi va spesso rivista per queste esigenze di lavoro, servono tavoli adatti a ospitare anche piccoli team. Se i workers arrivano dall’estero, potrebbero essere utili auto o bici da noleggiare.

Dall’altra parte, bisogna spiegare ai remote workers che là dove regnano la natura e la pace, ci possono essere piccoli inconvenienti sconosciuti ai nativi urbani: insetti che entrano appena si apre una finestra, strade difficili se piove o nevica forte. E molto spesso niente delivery a domicilio dai supermercati.

Affitto a costo zero per gli smart workers che scelgono i borghi rurali

Tra vegetali freschi, formaggi, salumi, sale e conserve, nei cesti alimentari c’è l’imbarazzo della scelta. Le selezioni offerte ai lavoratori remoti nelle aziende che li ospitano sono solitamente da tre tagli (100, 200, 400 euro). Ma possono anche essere personalizzate: gluten free, vegetariane, vegane.

L’idea ha riscosso un ottimo successo: non capita mai che qualcuno rifiuti un acquisto, anche del cesto minimo. Anzi gli ospiti di solito continuano ad acquistare i prodotti dell’azienda anche quando tornano a casa propria.

Ecco, dunque, perchè affitto a costo zero per gli smart workers che scelgono i borghi rurali.

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