Addio reddito di cittadinanza: quello che devi fare per non perderlo

Perdere il reddito di cittadinanza a causa del coronavirus

In questo articolo andremo ad approfondire alcuni aspetti relativi al reddito di cittadinanza, fino ad arrivare alle motivazioni di possibile revoca. Il reddito di cittadinanza è un sussidio istituito con il Decreto Legge n°4 del 2019 e richiede precisi requisiti per essere erogato. Infatti differisce dal reddito di base perché non è universale, incondizionato ed automatico. Esistono precise condizioni ed obblighi. Se no addio reddito di cittadinanza: quello che devi fare per non perderlo. La redazione di Proiezionidiborsa ha recentemente approfondito le differenze tra il reddito di cittadinanza ed reddito di base, che puoi leggere qui.
Il reddito di cittadinanza costituisce un importante ammortizzatore sociale per quei cittadini che non riescono a trovare un’occupazione. La crisi economica sta però rendendo sempre più difficile trovare le coperture economiche necessarie. Anche sulla base di questo, il Governo è costretto ad attuare aggiustamenti e ridimensionamenti del provvedimento.

Il patto per il lavoro

Il Decreto 4/2019 ha stabilito che i beneficiari del reddito debbano sottoscrivere un patto per il lavoro presso un centro per l’impiego. Questi patti, però, spesso sono stati disattesi e, a volte, nemmeno sottoscritti. Fino ad oggi, i percettori di tale sussidio non hanno avuto di fatto nessun obbligo. In certi casi, alcuni beneficiari si sono resi disponibili per servizi di pubblica utilità. Hanno, ad esempio, aiutato a tenere pulite le strade del proprio Comune ma si è trattato di iniziative personali e spontanee.
Con l’avvio della Fase 2, quello che queste persone hanno fatto volontariamente è diventato obbligatorio per tutti i percettori del sussidio. I beneficiari devono infatti rendersi disponibili per 8 ore alla settimana e dare una mano al Comune dove risiedono.

Addio reddito di cittadinanza: quello che devi fare per non perderlo

Il decreto 34/2020, obbliga infatti chi lo percepisce a fare lavori di utilità per il proprio Comune di residenza. Le attività di pubblica utilità non devono superare le 8 ore settimanali. Il beneficiario ha l’obbligo di effettuarle tutte con la possibilità di recuperare il mese successivo eventuali ore non lavorate. L’impegno orario consente al percettore la flessibilità necessaria per cercare attivamente una nuova occupazione. Al contempo, questa attività aiuta gli enti locali ad erogare servizi utili alla collettività.  La mancata risposta alla chiamata comunale o la mancata accettazione delle condizioni stabilite dal Decreto comporta la perdita del reddito di cittadinanza. Il Decreto Rilancio richiede impegno da parte dei percettori del contributo. Consigliamo a tutti i beneficiari del sussidio di rivolgersi al centro per l’impiego più vicino per mettersi a disposizione. Questo per non perdere il reddito e, auspicabilmente trovare quanto prima un’occupazione.

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