Addio crocette e prove uniche, ecco come cambieranno i concorsi pubblici con il nuovo Decreto PNRR 2

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Novità a iosa per la Pubblica amministrazione, che da ben due anni sta vivendo un’epoca di riforme e novità mai viste prima. Le migliaia di assunzioni in atto si inseriscono nel rinnovamento dell’apparato pubblico italiano che si aspettava da tempo.

Giovani neolaureati ma anche professionisti con esperienza professionale pluriennale possono finalmente contribuire al corretto funzionamento dell’amministrazione statale.

Questa vera e propria ondata di concorsi ha preso il via già da qualche anno, ma negli ultimi tempi si è fatta sempre più intensa. Dal canto suo, la pandemia ha comportato l’introduzione di numerose modifiche alle procedure selettive, per evitare di paralizzare i nuovi ingressi. Inoltre, la necessità di evitare assembramenti durante le prove concorsuali, ha reso necessarie nuove strategie di selezione.

Ed ecco che si è passati dalla classica tripartizione tra prova preselettiva, scritta e orale ad una prova unica a risposta multipla.

Questo sistema ha visto un’ulteriore novità nel decentramento delle sedi d’esame, che ha garantito ai candidati grandi risparmi sugli spostamenti.

Adesso, però, con la fine dello stato d’emergenza, le cose stanno per cambiare e forse non tutti saranno contenti. Vediamo quali sono le novità in arrivo e cosa dobbiamo aspettarci da qui a breve.

Addio crocette e prove uniche, ecco come cambieranno i concorsi pubblici con il nuovo Decreto PNRR 2

Lo schema del PNRR 2 riserva una parte proprio alle assunzioni e alla disciplina del pubblico impiego.

In un precedente articolo abbiamo già parlato di una nuova prova da superare oltre alle classiche che tutti conosciamo, la valutazione delle soft skills. Uno step riservato probabilmente ai soli funzionari e alle categorie apicali, ma attendiamo ulteriori novità.

In termini generali, invece, la prima modifica riguarda le prove uniche, che lasceranno il posto alla classica prova orale. Si tornerà dunque alla tradizionale previsione di un esame scritto seguito dal colloquio orale per i candidati risultati idonei. Torna anche la preselezione nelle selezioni con un elevato numero di domande pervenute rispetto ai posti previsti dal bando.

Relativamente all’immancabile prova scritta, questa potrà consistere anche nella redazione di un atto amministrativo o nella stesura di un elaborato, oltre che in un quiz.

Inoltre, soltanto per i profili apicali, si valuterà l’esperienza professionale effettivamente maturata in settori analoghi a quello di riferimento.

Anche l’iscrizione subisce alcune modifiche, perché dal mese di luglio sarà necessario iscriversi al portale InPA per candidarsi ad un concorso.

Addio crocette e prove uniche, la riforma della PA è in arrivo per il miglioramento di tutto il Paese.

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