Accordo Ministero- banche: questi lavoratori pagheranno gli interessi sulla liquidazione

pensioni anticipate

In questo articolo approfondiremo le differenze tra la liquidazione dei lavoratori del settore privato e quella dei dipendenti pubblici. Cercheremo anche di capire perché i tempi di pagamenti per gli statali siano incerti e spesso molto lunghi. Vedremo quindi i dettagli del recente accordo Ministero banche: questi lavoratori pagheranno gli interessi sulla liquidazione se ne chiederanno l’anticipo. Pochi giorni fa, il Ministro della Pubblica Amministrazione ha sottoscritto un accordo con l’ABI relativo all’anticipo del TFS per i neopensionati.

Questo accordo è l’attuazione del DL 4/2019 e prevede la possibilità di richiedere in banca l’anticipo del proprio TFS. Il Trattamento di Fine Servizio corrisponde al TFR del settore privato ma, a differenza di quest’ultimo non ha tempistiche certe. Mentre il lavoratore privato matura il diritto a riscuotere la liquidazione con la conclusione del rapporto di lavoro, i dipendenti pubblici devono pazientare a lungo. L’INPS infatti paga quanto dovuto mediamente con 27 mesi di ritardo.

Pagare interessi sui propri soldi: il paradosso del TFS

Per i lavoratori della Pubblica Amministrazione, l’attesa per il pagamento della liquidazione è molto lunga. L’INPS provvederà dopo almeno un anno per le pensioni di vecchiaia e dopo due anni per le dimissioni volontarie. Per i pensionati con quota 100 l’attesa invece è difficilmente quantificabile. Dopo aver aspettato anni, l’INPS chiederà al pensionato ulteriori 90 giorni per lavorare la pratica. A puro titolo informativo, ricordiamo che normalmente le aziende private liquidano il TFR entro 30 giorni dalla fine del rapporto di lavoro.

Queste lunghe attese possono causare delle difficoltà ai pensionati che spesso attendono la liquidazione per aiutare la famiglia o effettuare spese importanti. Con l’accordo ratificato con l’ABI, il Ministro Dadone ha inteso agevolare i dipendenti pubblici nella richiesta del TFS. Ma con l’accordo Ministero banche questi lavoratori pagheranno gli interessi sulla liquidazione. In altre parole, gli ex dipendenti pubblici dovranno pagare per ottenere in tempi ragionevoli i loro soldi.

Accordo Ministero banche: questi lavoratori pagheranno gli interessi sulla liquidazione

Il meccanismo del TFS è semplice: lo Stato trattiene dalla retribuzione la quota periodica relativa al TFS e la accantona presso l’INPS. L’Ente Previdenziale liquiderà quanto dovuto mediamente 27 mesi dopo la fine del servizio del dipendente. Il neopensionato potrà richiedere ad una banca l’anticipo del proprio TFS che l’INPS metterà a garanzia. La banca chiederà al cliente un tasso passivo del 2%. In altre parole, un ex pubblico dipendente dovrà pagare per ottenere quei soldi che l’INPS sta trattenendo. Facciamo due rapidi calcoli per comprendere al meglio la situazione. Un lavoratore con 1.500 euro mensili di stipendio, avrà maturato un TFS di circa 55mila euro. Gli interessi biennali su questo anticipo non saranno inferiori a 2.100 euro. Insomma, con la convenzione siglata dal Ministero, un mese e mezzo stipendio sarà destinato ad una banca. La redazione di ProiezionidiBorsa vi consiglia questo approfondimento sui TFR gestiti dall’INPS.

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