A Wall Street si va verso un’ ipervalutazione degli assets azionari e un’ importante rotazione settoriale?

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Quali informazioni strutturali possiamo ottenere su Wall Street dai dati su dividendi, book e dalla comparazione SP500-Earnings/GOLD?

SCOPO
In tre articoli precedenti sono state eseguite alcune osservazioni su argomenti molto dibattuti negli ultimi mesi relativi borsa ed economia americana:
tra i principali attori monetari del G20;
In questa sede si prenderanno brevemente in considerazioni alcuni altri parametri al fine di ottenere informazioni sul momento del ciclo economico-finanziario nel quale l’America si muove.
Nello specificano si confrontano le serie di yield sui governativi americani chiave (1, 2, 5, 10 anni) rispetto lo yield attuale dell’azionario USA (dividendi).
Inoltre, dopo il PE prima citato e discusso in un precedente post, in questa sede si getta uno sguardo grafico al rapporto tra prezzo e book di bilancio dell’intero azionario USA.
In ultima analisi si analizza più approfonditamente l’intera struttura grafica di una interessante curva RATIO fornita da Barrorn’s: SP500 Earning / Gold (Au).
METODICHE
Si usano semplici, lineari e qualitative tecniche di analisi grafica e si applicano le regole personali del GraphicalContest .
ELEMENTI GRAFICI
Come è evidente da diversi mesi, l’assetto dei 4 tassi dei governativi USA è in deciso rialzo.
I tassi a 1 e 2 anni hanno ri-ottenuto i livelli di valutazione antecedenti alla fase di incremento della bolla creditizio-immobiliare 2005-2008.
I tassi a 5 e 10 anni esibiscono una salita decisamente meno ripida e con valori che si attestano attualmente nell’intorno dell’area degli anni 2001-2003.
Ora raffrontando gli yield di SP500 e Dow Jones con quelli dei governativi si evidenzia una quasi sovrapposizione; pertanto all’interno di area Dollaro, il premio di redditività di cui godeva l’azionario è svanito. Dal punto di pareggio degli yield governativi con quello azionario dovrebbe essere partita una selezione interna all’azionario che privilegerebbe due tipologie di aziende:
}- quelle con robusto incremento progressivo e costante degli earnings e/o dei dividendi conseguenziali (eventualmente affiancati/sostituiti da buybacks);
}- quelle con prospettive di crescita monstre.
Una seconda considerazione è relativa la distanza tra i dividendi azionari medi attuali e quelli conseguiti con l’ultima fase di picco storicamente rilevante per tale asset (anno 2000: ➽rossa su grafici). Anche se la curva dei dividendi ha subito una consistente diminuzione nel decennio post-2008, l’attuale valutazione del 2% è ancora ben distante dai minimi dell’1% segnati proprio nel 2000. Rimane pertanto la sopravvalutazione dell’azionario USA anche sul fronte dividendi avallando le curve secolari di PE. Ma anche in tal caso bisogna riparametrare il dato al cotesto ecosistemico globale dei QE e dei tassi ai minimi di sempre.
Price/BOOK
Applicando l’analisi grafica ed il concetto dei Graphical Contest  a tali curve si vede molto semplicemente che in S&P500 e Dow Jones esistono compatibili proiezioni rialziste importanti per tale parametro. L’area di base che si stende dal 2003 fino ad oggi, non ha ancora rilasciato segnali direzionali (rottura della neck) e pertanto presenta proiezioni solo teoriche, rialziste a quota 6 PB per S&P500 e 7 P/B per Dow Jones.
Su SP500 però è evidente la rottura al rialzo del canale ribassista rosso nel quale era inquadrato il P/B, la cui proiezione combacia quasi perfettamente con quella dell’area di base. Sul Dow Jones i canali ribassisti individuabili sono due, e quello a maggior pendenza è stato superato al rialzo con una proiezione in area 6-5. E’ importante precisare che se la avvenuta rottura dei canali rispettivi su SP500 e Dow Jones non si dovesse rivelare un falso segnale, allora ci sarà la conseguenziale attivazione rialzista dell’ampia area di base.
Il quadro che emerge dal P/B è compatibile con quello del P/E e con le considerazioni sul bilancio FED.
Earnings / Gold
Applicando anche in tal caso l’analisi grafica sulla curva secolare, si individuano sequenzialmente un’area gialla (doppia coppa) ed una verde (coppa singola), le cui proiezioni rialziste del Ratio sono state quasi perfettamente rispettate. Recentemente si sono configurate due strettissime aree (rosso) negli anni 2002-2006, validata al ribasso e contestualmente una speculare area (rossa) 2006-2008, validata al ribasso. Ambedue le aree rosse hanno individuato molto bene il punto ribassista finale del Ratio.
Cosa si desume della recentissima curva in questione??? S’è creata una mirabile cup & handle irregolare, preliminarmente validata al rialzo, con target veramente importanti (area massimi anni ”70) e basata sulla neck (fuxia) dei massimi del decennio in corso. Tale struttura è estremamente simile a quella già individuata su P/E Case-Shiller SP500, P/E semplice SP500, Q-Ratio.
NOTE CONCLUSIVE
Tutti gli indicatori di yield utilizzati indicano una storica sopravvalutazione di SP500, evidenziando dividendi depressi su base storica e rendimenti governativi in ascesa ma vicinissimi ai minimi di sempre, con una sostanziale equivalenza dividendi vs. tassi 1, 2, 5 anni. Ciò dovrebbe creare i presupposti di una spinta selettiva all’interno dell’azionario USA verso aziende a redditività costantemente in incremento e aziende in violenta espansione.
Il P/B e la curva di ratio Earings/Gold sono in perfetta sintonia funzionale con i dati derivanti dei P/E secolari.
Cosa attendersi strutturalmente dagli assets azionari?
Per l’operatività di breve termine, assolutamente nulla, in quanto questa tipologia di posizionamenti si basa su segnali tecnici e/o di bilancio che esulano in larga parte dell’interesse e dall’influenza delle curve di lungo termine presentate.
Dal punto di vista strutturale invece pare si siano poste le base per una fase di iper-valutazione ventura degli assets azionari, con valutazioni non lontane da quelle raggiunte nel 1999-2000.
Inoltre con gli yield dei governativi sopra il 2% e i dividendi azionari al 2% o meno, potrebbe innescarsi una importante fase di rotazione settoriale interna ai benchmark azionari, fase che potrebbe essere iniziata proprio durante l’estate in corso.

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