A Wall Street si guarda al settore tecnologico ma anche alle prospettive politiche

Wall Street

La settimana si apre all’insegna degli appuntamenti macro che potrebbero essere molto impattanti per i mercati. Senza dubbio il primo pensiero va a quell’inflazione sempre più in rally. Ma non solo, anche la produzione industriale e i prezzi alla produzione saranno al centro delle attenzioni di operatori e osservatori. L’inizio dell’anno, inoltre, ha registrato un aumento dei rendimenti azionari statunitensi con una certa instabilità sul fronte azionario. In particolare il decennale, considerato punto di riferimento per mutui e altri prestiti, è passato dall′1,51% dell’ultima seduta 2021 all′1,80% di venerdì scorso.

Sempre guardando a Wall Street, inoltre, è impossibile dimenticare gli appuntamenti di molti grandi nomi del settore bancario a stelle e strisce con le trimestrali dell’ultima parte di un 2021, particolarmente interessante. JP Morgan, Citigroup e Wells Fargo, ad esempio, si troveranno sotto i riflettori alla fine della settimana. Un interesse che potrebbe continuare anche nei prossimi mesi visto il quasi certo rialzo dei tassi di interesse che la FED, con ogni probabilità, farà già nel corso del 2022. Da ricordare, infatti, che le ultime minute della FED rese note la scorsa settimana, hanno confermato una volontà particolarmente aggressiva da parte di diversi membri del board.

Restando sempre negli USA, dopo il calo visto sul Nasdaq a Wall Street si guarda al settore tecnologico ma anche alle prospettive politiche. Bisogna infatti ricordare che proprio il comparto hitech ha registrato una serie di performance che, per ovvi motivi, prima o poi avrebbero dovuto rallentare. Anche perchè, oltre all’estrema eterogeneità, lo stesso settore è al centro di una progressiva metamorfosi. Infatti il tech ha inondato tutti i campi della produzione, come anche dei consumi e del sapere. Oltre che, ovviamente, della comunicazione.

A Wall Street si guarda al settore tecnologico ma anche alle prospettive politiche

Per quanto riguarda il fattore politico, poi, è giusto ricordare che il 2022 sarà anno di elezioni. Nello specifico le cosiddette elezioni di midterm che, nel caso del Presidente Biden rappresentano un vero e proprio test per i suoi prossimi 2 anni alla Casa Bianca. Infatti Biden dovrà gestire più di un emergenza. Oltre a quella sanitaria con il Covid e le sue varianti (l’Omicron potrebbe non essere l’ultima) dovrà anche riuscire ad affrontare l’aumento dei prezzi al consumo. In suo aiuto arriva il settore lavorativo con gli ultimi dati macro positivi sul fronte della disoccupazione.

Ma è anche vero che, politicamente parlando, la situazione è ben più complessa. Infatti il suo piano di investimenti per le infrastrutture è stato approvato dal Congresso grazie ad un pugno di voti Repubblicani. Un particolare che, di fatto, denota la poca popolarità di cui può godere Biden all’interno del suo stesso partito, quello Democratico. Non solo: un appoggio parziale ed una popolarità tiepida potrebbero rappresentare ulteriori zavorre per il suo futuro politico.

Consigliati per te