A prescindere da Trump, quale futuro per i mercati?

ProiezionidiBorsa

Le dinamiche dei principali indici azionari internazionali, a partire da quelli statunitensi, stanno risentendo di un elemento sicuramente catalizzatore, come il possibile impeachment di Trump.

Ma, a prescindere da Trump, stavano già da tempo esprimendo una delle possibili varianti che si verificano, quando, tecnicamente, si trovano in presenza di una determinata situazione.

Sintetizzando, possiamo dire che era stata prevista da tempo, in base a fattori sia tecnici, che di analisi fondamentale, una fase conclusiva del rialzo iniziato nel 2009.

Tale situazione poteva andare incontro, a mio avviso, a due principali scenari.

Un’inversione ribassista a V, oppure una fase oscillatoria di tipo distributivo.

Ma facciamo un passo indietro, considerando diverse tecniche proiettive, che in questo articolo applichiamo a Dow Jones e  S&P 500.

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Approfondirò la situazione in base a:

magic box

codice dei mercati (frattale ciclico)

top or bottom

cicli temporali.

L’aspetto da sottolineare è che dal raggiungimento degli obiettivi previsti da magic box sin dal 2012, ed ampiamente divulgati su queste pagine, la borsa ha arrestato il suo trend ascendente, con alcuni mesi di anticipo rispetto alla fase attuale, quindi a prescindere dal possibile impeachment di Trump.

Ma procediamo con ordine.

Sul lungo termine si erano formati nel tempo diversi pattern di magic box.

I più prudenti proiettavano il raggiungimento di una probabile barra target mensile, cioè una barra mensile il cui massimo sarebbe stato poi probabilmente il massimo dell’intero trend pluriennale rialzista (questa o quella successiva) per febbraio/marzo del 2017.

E questo con diversi anni di anticipo, cioè sin dal 2012.

I target più prudenti erano 20690 per il Dow Jones, e 2270/2290 sullo S & P 500.

Spesso questi target vengono raggiunti, ma quanto meno le barre mensili che toccano i target previsti, o una delle due successive, rappresentano fondamentali resistenze e spesso il massimo dei trend in corso.

Cos’è successo?

Ancora una volta, magic box ha trovato pieno riscontro sui mercati.

Sul Dow Jones il target proiettato è stato raggiunto a febbraio 2017, e la barra successiva ha formato un massimo a 21169.

Uno scarto di tempo di una sola barra mensile e di circa il 2 per cento, in base ad una proiezione effettuata nel febbraio 2012, quindi in limiti di confidenza statistica più che accettabili.

Sullo S & P 500, sempre da febbraio 2012, si poteva proiettare un target prudenziale a 2290, raggiunto a gennaio 2017.

Il massimo si è formato due barre dopo, in area 2400, con uno scarto percentuale di circa il 4,8 per cento.

Rientriamo quindi ancora pienamente in limiti più che accettabili di confidenza statistica, a prescindere dal fatto che altri pattern di magic box, intanto, avrebbero comunque consentito di maggiormente centrare target di prezzo e di tempo.

Da allora i prezzi hanno sostato in una sorta di trading range.

Ma quale futuro si prospetta per gli indici?

Una possibile alternativa è una fase di oscillazione destinata a durare sino a settembre.

Top or bottom, il frattale del codice dei mercati, nonché lo stesso magic box segnalano la possibilità di un setup rilevante in settembre, e sinora, da quando i prezzi hanno raggiunto le barre target, abbiamo assistito ad un sostanziale trading range.

Ciclicamente, sul lungo termine, i mercati statunitensi sono ormai a ridosso del quarto sottociclo di un ampio ciclo pluriennale, quindi nella sua parte più decisamente discendente.

Non a caso, i precedenti mercati rialzisti hanno sempre trovato il proprio massimo di lungo nel terzo sottociclo.

Una ulteriore fase laterale non è esclusa, e potrebbe rappresentare una sorta di lingua di Bayer, in termini ciclici, di raccordo tra il precedente mercato toro e la nuova fase ribassista, compatibile con la posizione ciclica di lungo termine.

Come sempre, tra queste due principali alternative, daremo la prevalenza ai segnali di conferma.

In tal senso, occorrerà prestare particolare attenzione al limite inferiore del trading range, formatosi anche a livello settimanale, filtrando una sua eventuale rottura quanto meno con una chiusura settimanale inferiore.

I livelli supportivi sono 2322 per lo S & P 500, e 20379 sul Dow Jones.

 

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