A Pavia striscioni pro Eitan. Ma il tribunale israeliano lo affida a entrambe le famiglie

mario fracassi

Il sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi ha fatto esporre uno striscione in Piazza della Vittoria, sulla balconata del Broletto: c’è scritto ‘Forza Eitan’ e tutta la città, come il primo cittadino, si è schierata a favore suo e di Aya Biran. La zia del piccolo, scampato alla tragedia della funivia del Mottarone il 23 maggio scorso, non c’è: è volata in Israele nella speranza di riportare il nipotino a casa. Era in aula oggi a Tel Aviv dove si è tenuta la prima udienza sul caso Eitan, per la custodia temporanea del piccolo, rapito dai nonni materni due settimane fa.

Una decisione salomonica

A Pavia striscioni ‘pro Eitan’. Ma il tribunale israeliano lo affida a entrambe le famiglie. La seduta si è conclusa con una decisione ‘salomonica’. Si attenderà la nuova udienza dell’8 ottobre prossimo con, intanto, l’affidamento congiunto del piccolo alle due famiglie, i Biran e i Peleg. Se lo divideranno durante le settimana: tre giorni e mezzo a testa. Ma ci sono altri particolari, li riferisce la redazione Attualità di ProiezionidiBorsa.

Il Sindaco di Pavia in contatto con Draghi

Tutti qui tifano per il rientro del piccolo nella sua città e nel suo quartiere di nascita, il Borgo. Anche se ora con l’adozione data alla zia, il suo domicilio è a Travacò Siccomario, poco dopo il ponte sul Ticino illuminato da Marco Lodola. Il Comune di Pavia aveva supportato Eitan aprendo un conto corrente, per donare denaro per il suo futuro. Inoltre con altri sindaci pavesi aveva organizzato anche una serata benefica allo Stadio Fortunati, con l’associazione Blue Rosa Donna. Ora Fracassi si è rivolto alla Farnesina e a Palazzo Chigi per chiedere pieno supporto per il suo giovanissimo cittadino rapito.

Appello alla Convenzione dell’Aja

Nella villetta di Travacò dove vive la famiglia Biran, che ha chiesto la custodia temporanea del bambino in Israele, si spera: ma il morale non è alto. Bisognerà attendere cosa deciderà il procuratore generale di Tel Aviv in merito all’applicazione della Convenzione dell’Aja. La legge internazionale prevede infatti il rientro del bambino in Italia.

A Pavia striscioni ‘pro Eitan’. Ma il tribunale israeliano lo affida a entrambe le famiglie

Il caso ha creato un enorme polverone anche in Israele, dunque la partita appare piuttosto dura. In aula si è presentato anche il nonno materno Shmuel Peleg, indagato per rapimento del piccolo insieme alla moglie Etty. Il misfatto è avvenuto lo scorso 11 settembre. Ma per il suo gesto clamoroso Peleg ha scontato solo pochi giorni agli arresti domiciliari e ha potuto custodire il bambino in casa propria. Ora arriva un altro premio. Il tribunale non ha neanche assegnato la custodia piena del bambino alla tutrice ufficiale, arrivata dall’Italia. Che non lo vedeva da dodici giorni.

Un rapimento organizzato nei minimi particolari

L’indagine penale è stata aperta dalla Procura di Pavia. Due sabati fa Peleg, insieme con la moglie Etty ha prelevato il bambino per un pasto insieme. Invece lo hanno portato da Travacò a Lugano in taxi (l’autista è anche lui indagato per rapimento aggravato). E poi lo hanno trasferito in Israele con un jet privato.

La rabbia del nonno per la scuola cattolica

Eitan avrebbe iniziato la scuola il lunedì successivo. Presso quella scelta dai suoi genitori, la scuola paritaria delle Suore Canossiane, una delle migliori in città. Nelle varie interviste Shmon Peleg ha dichiarato di aver portato via Eitan il bambino per motivi religiosi. “Eitan deve rimanere in Israele, da ebreo, in una scuola israeliana e in un ambiente israeliano”.

La famiglia Peleg dà battaglia a suon di carte bollate

La famiglia Peleg ha espresso soddisfazione per la decisione di oggi: “È stato messo al centro l’interesse del bambino, che deve frequentare entrambe le famiglie”. Intanto Gali, la zia materna sorella della madre di Eitan, ha avviato le procedure per l’adozione del bambino in Israele. La famiglia ha anche presentato ricorso presso il Tribunale di Milano contro la nomina della zia Aya come tutrice di Eitan in Italia.

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