A digiuno o a pomeriggio chi cammina o corre così brucia più velocemente le riserve di grasso

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Sono in continuo aumento le persone che con una certa frequenza dedicano qualche ora a settimana allo sport. Fra le attività motorie più diffuse e praticate vi è la camminata e non solo perché adatta a tutti i portafogli. Rispetto ad altre discipline come nuoto o tennis non richiede abilità particolari o la necessità si iscriversi a corsi.

Tanto la corsa quanto la camminata rappresentano un gesto naturale che ogni essere umano apprende sin da bambino. Da adulto invece la buona abitudine di percorrere diversi chilometri a piedi spesso deriva dal desiderio di smaltire il grasso addominale. Dopo una serata con gli amici molti si chiedono quanto bisogna camminare o correre per smaltire le calorie di una pizza. Altri invece consultano i podisti più esperti per capire quante volte allenarsi nell’arco di una settimana e soprattutto per quanto tempo.

I nostri consulenti hanno già indicato se sia più salutare camminare 3 quarti d’ora ogni giorno o più di 60 minuti 4 volte a settimana. Ci si concentra per lo più sul numero di chilometri da macinare per ottimizzare i risultati. Ma non è tanto la quantità di tempo che si dedica allo sforzo fisico quanto l’intensità dello stesso a fare la differenza.

Così come non si deve pensare che gli allenamenti più efficaci siano necessariamente quelli che si fanno di primo mattino. E ciò perché a digiuno o a pomeriggio chi cammina o corre così brucia più velocemente le riserve di grasso. Gli esperti di camminata e di podismo ci aiuteranno a capire il motivo per cui spesso pur continuando ad allenarsi non si riesce a perdere peso. Anzitutto si consideri che è davvero straordinario quanto consuma di più chi cammina un quarto d’ora in salita all’aperto o sul tapis-roulant.

A digiuno o a pomeriggio chi cammina o corre così brucia più velocemente le riserve di grasso

Anche chi esce ogni giorno e percorre molti chilometri non sempre riesce ad ottenere un calo ponderale e una conseguente riduzione del girovita. E ciò anche quando magari segue con scrupolo un regime alimentare salutare e correttamente bilanciato. Nella maggior parte dei casi si entra in una fase di stallo in cui non si registrano miglioramenti anche se la frequenza delle uscite settimanali non cambia. Tale situazione è facilmente spiegabile se si considera il fenomeno degli adattamenti cardiovascolari che molti sottovalutano.

Nel corso delle settimane infatti il cuore si adatta con una certa rapidità al tipo di impegno fisico cui lo si sottopone. Di conseguenza gli allenamenti iniziano a perdere di efficacia se si cammina o si corre sempre alla stessa velocità o su percorsi identici.

La strategia migliore per intaccare gli accumuli di adipe consiste proprio nell’inserire delle variazioni di ritmo e di percorso. Pertanto piuttosto che sfiancarsi per chilometri e chilometri sarebbe più proficuo aumentare la velocità per alcuni tratti. Altrettanto utile sarebbe scegliere strade in salita come ponti oppure salire le scale o i gradoni di uno stadio. In conclusione è meglio sottoporre anche il muscolo cardiaco a variazioni di percorso e intensità per ottimizzare i risultati di ogni seduta d’allenamento.

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