A cosa si ha diritto quando non si lavora

disoccupati

Nel caso in cui una persona si trovi in una situazione di difficoltà economica, in presenza di determinate condizioni e requisiti, può usufruire di alcune esenzioni e agevolazioni. In questo articolo, i Professionisti di ProiezionidiBorsa spiegheranno quali agevolazioni e quali esenzioni spettano a chi non lavora. Preliminarmente, distinguiamo il disoccupato dall’inoccupato. Spesso, ancora oggi, i termini disoccupazione ed inoccupazione sono usati impropriamente come sinonimi.

La normativa italiana definisce il disoccupato colui che ha perso involontariamente il lavoro, non è impiegato in alcun rapporto autonomo o subordinato ed è disponibile immediatamente al lavoro.

L’inoccupato, invece, è colui che non ha mai svolto alcuna attività lavorativa a differenza del disoccupato che un posto di lavoro lo aveva ma lo ha perso. Soffermiamoci, quindi, sulla figura del disoccupato e vediamo a cosa si ha diritto quando non si lavora.

Esenzione ticket sanitario

I disoccupati come confermato dal Ministero della Salute, possono beneficiare dell’esenzione del ticket sanitario. Ai disoccupati spetta l’esenzione a patto che il reddito familiare non superi gli 8.263,21 euro. Nel caso di coniuge a carico la soglia reddituale passa ad euro 11.362,05. Per i figli a carico, il tetto aumenta di 516,46 euro cadauno. Per ottenere l’esenzione del ticket sanitario, il disoccupato deve dichiarare sotto la propria responsabilità di essere in possesso dei requisiti reddituali e professionali per accedere all’agevolazione.

L’autocertificazione deve poi essere presentata all’ASL competente ossia a quella del luogo di residenza. Al riguardo, si consiglia la lettura di questo articolo. L’esenzione ticket spetta anche agli inoccupati.

La NASPI

Oltre all’esenzione del ticket sanitario spetta, questa volta, ai soli disoccupati anche l’indennità di disoccupazione NASPI. La NASPI è tra le prestazioni INPS a sostegno del reddito dei lavoratori che hanno involontariamente perso il lavoro. Ne hanno diritto coloro che hanno perso il lavoro per cause indipendenti dalla propria volontà che si sono verificate a decorrere dal 1° maggio 2015. Che abbiano maturato 13 settimane contributive negli ultimi 4 anni e 30 giorni di lavoro effettivo nell’ultimo anno.

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