A cosa serve il certificato di gravidanza?

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Appena la lavoratrice comunica al datore di lavoro che è in stato interessante il datore le chiede di presentare questo certificato. Ma a cosa serve il certificato di gravidanza e dove lo si chiede? Serve a confermare che la lavoratrice aspetta un bambino soprattutto quando nei primi mesi la cosa non è evidente.

Gli impieghi pratici partono dai più semplici. Per esempio per non indossare le cinture in auto la donna deve presentare il certificato di gravidanza se in un controllo lo chiedono.

Più importante è l’uso che se ne può fare sul luogo di lavoro. Con questo certificato la dipendente dimostra di aver diritto a quel periodo di 5 mesi di astensione dal lavoro a cavallo della data presunta del parto. Il certificato va chiesto al medico curante che in questo caso sarà il ginecologo che segue la gravidanza. Se non c’è un ginecologo privato di fiducia anche il Consultorio della ASL può rilasciare quel certificato.

A cosa serve il certificato di gravidanza?

A volte il datore di lavoro chiede che il certificato di gravidanza del ginecologo privato sia confermato da un ginecologo pubblico che opera alla ASL. Fino a qualche anno fa la lavoratrice doveva portare personalmente il certificato medico all’INPS. Il datore di lavoro poteva consultarlo a distanza e concedere alla dipendente il trattamento ed il congedo che le spettava.

Adesso invece la donna in gravidanza, dopo la visita, non deve fare altro. Il medico certificatore, infatti, invia digitalmente il certificato all’INPS. Il certificato deve contenere anche la data presunta del parto. Se poi la donna preferisce interrompere la gravidanza il medico dovrà scrivere la data dell’intervento. Grazie all’applicazione di un  numero univoco sia la lavoratrice che il datore di lavoro potranno controllare a distanza il contenuto del certificato.

Ovviamente la lavoratrice può chiedere al medico di correggere eventuali errori in cui il medico sia incorso nel compilarlo. Per esempio un banale errore nel codice fiscale. Anche per questo dopo che il certificato viene inviato all’INPS è bene che le lavoratrici controllino il suo contenuto.

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