A chi va affidato il cane quando i coniugi si separano?

A chi va affidato il cane quando i coniugi si separano

A chi va affidato il cane quando i coniugi si separano?

Sono sempre più frequenti, i casi i cui i coniugi o, comunque persone che in regime di convivenza hanno posseduto un animale domestico si rivolgono al Tribunale, per chiederne l’affidamento.

Nel nostro ordinamento giuridico manca una norma che disciplina l’affidamento di un animale domestico in caso di separazione, divorzio dei coniugi o dei conviventi.

A chi va affidato il cane quando i coniugi si separano?

Nelle separazioni o nei divorzi consensuali, il giudice come si regola?

La giurisprudenza prevalente, sostiene che le questioni relative all’affidamento del cane o di qualsiasi altro animale di affezione debbano essere tenute fuori dall’accordo di separazione dei coniugi. Formando invece oggetto di apposito contratto.

Questo no vieta che i coniugi possono inserire nell’accordo di separazione, anche l’affidamento del cane e l’eventuale diritto di visita. Ciò non violerebbe alcuna norma.

In questa direzione, il Tribunale di Foggia in una causa di separazione, ha affidato il cane ad uno dei coniugi, concedendo all’altro il diritto di visita. Il Tribunale di Cremona, invece ha disposto l’affido condiviso del cane con l’obbligo di suddivisione al 50% delle spese per il suo mantenimento.

”Il giudice è, pertanto, tenuto a recepire l’accordo dei coniugi finalizzato a tutelare anche il cane come affetto familiare”.

Nelle separazioni o nei divorzi giudiziali invece?

Se la coppia si separa o divorzia con una causa davanti al giudice, invece, il Tribunale non è tenuto ad occuparsi dell’assegnazione degli animali domestici. Questo neanche se espressamente richiesto dalle parti nel ricorso.

Se manca l’accordo dei coniugi sulla sorte dell’animale domestico non spetta al giudice regolamentarne l’affidamento.

Si tratta di un importante vuoto legislativo. Infatti non si comprende come un giudice debba occuparsi della divisione di beni materiali anche di poca importanza e non invece di un animale riconosciuto come un essere senziente dal Trattato di Lisbona del 2007.

Tuttavia, nel momento in cui ci sono dei bambini legati all’animale domestico il giudice dovrà prendere in considerazione il problema dell’affidamento del cane o del gatto o di altro animale domestico. Questo  in virtù del principio di tutela dell’interesse morale e materiale del minore.

Se non vi sono minori, potrà comunque valutarsi l’intensità del rapporto dei separandi.

Si auspica che quanto prima il disegno di legge n. 1932, fermo in Senato, e volto ad introdurre nel codice civile l’art. 445 ter rubricato “affido degli animali in caso di separazione dei coniugi” possa quanto prima essere approvato al fine di garantire il maggior benessere dell’animale.

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