A chi spetta l’opzione donna per la pensione anticipata

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In questo articolo sarà importante chiarire a chi spetta l’opzione donna per la pensione anticipata. Ciò in quanto, ultimamente, molte lavoratrici si sono viste negare l’invio della domanda da parte del patronato perché troppo vecchie per accedere al trattamento. Più specificamente, alcuni funzionari dell’INPS reputano che il nuovo trattamento con opzione donna, spetti soltanto alle lavoratrici nate dopo il 1959. Ciò in linea con quanto previsto dal decreto in materia di reddito di cittadinanza e pensioni ed ampliato dalla legge di bilancio 2020. Per le lavoratrici più anziane, ci sarebbe accesso all’opzione donna solo se soddisfano le condizioni previste dalla precedente normativa. Ossia, qualora abbiano maturato 35 anni di contributi entro il 31 luglio 2016. Tuttavia, come specificato, questa è l’interpretazione della normativa, come offerta da alcuni funzionari dell’INPS. Ma, si ci chiede: è veramente così?

Cosa prevede la legge al riguardo

Per rispondere con esattezza al quesito: a chi spetta l’opzione donna per la pensione anticipata, occorre capire bene come funziona questo strumento. Inoltre, bisogna analizzare cosa prevede la legge che ha ampliato, recentemente, la platea per l’opzione donna. Con detto trattamento, le lavoratrici, in cambio di un forte anticipo della pensione, accettano una riduzione del trattamento. Questo sistema di calcolo comporta una penalizzazione media dell’assegno intorno al 25- 30%.

La nuova Opzione Donna

L’accesso alla pensione con Opzione Donna è stato riformulato, più recentemente, dal decreto in materia di reddito di cittadinanza e pensioni. Esso ha stabilito un notevole ampliamento della precedente platea di destinatarie. In particolare, una nuova estensione delle destinatarie è stata disposta dalla legge di bilancio 2020. Ad oggi, con l’opzione donna si possono pensionare:

a) le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato che abbiano compiuto almeno 58 anni al 31 dicembre 2019, quindi nate entro il 31 dicembre 1961. Le beneficiarie devono inoltre possedere 35 anni di contribuzione effettiva entro il 31 dicembre 2019.

b) le lavoratrici dipendenti della scuola statale con almeno 58 anni di età al 31 dicembre 2019, quindi nate entro il 31 dicembre 1961. Esse devono aver maturato 35 anni di contribuzione effettiva al 31 dicembre 2019;

c) le lavoratrici autonome, o con contribuzione mista (da lavoro autonomo e dipendente) che abbiano compiuto almeno 59 anni di età al 31 dicembre 2019. Quindi, si tratta di persone nate entro il 31 dicembre 1960, e che abbiano maturato 35 anni di contribuzione effettiva il 31 dicembre 2019.

Istruzioni dell’INPS

L’INPS, in un recente messaggio, ha specificato i requisiti per l’accesso all’opzione donna, così come modificati dalla legge di bilancio 2020. L’istituto conferma l’estensione, del pensionamento anticipato riservato alle donne, a favore di coloro che maturano i requisiti prescritti entro il 31 dicembre 2019. Possono dunque accedere alla pensione anticipata le lavoratrici che abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2019, un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni. Inoltre, occorre un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).

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