A chi spetta dai 63 anni in su un’indennità fino a 1.500 euro al mese, fino alla pensione

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Con gli Esperti di Previdenza di ProiezionidiBorsa quest’oggi vediamo chi sono i potenziali beneficiari di un’indennità a carico dello Stato. E anche quali sono i requisiti per accedervi.

La Legge di Bilancio 2021, oltre a prevedere un nutrito pacchetto fiscale e di aiuti alle imprese, alle famiglie e ai lavoratori, ha prorogato al 31 dicembre 2021 anche l’Ape sociale.

Le principali novità che riguardano l’indennità a carico dello Stato, fruibile a partire dai 63 anni di età, e fino alla maturazione dei requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia,  sono contenuti nei commi 339 e 340.

Esaminiamo, dunque, in quali casi dai 63 anni di età è possibile ottenere un’indennità fino 1.500 euro al mese.

In particolare, a chi spetta dai 63 anni in su un’indennità fino 1.500 euro al mese, fino alla pensione.

A chi spetta dai 63 anni in su un’indennità fino a 1.500 euro al mese, fino alla pensione

È arrivata la terza proroga per l’Ape sociale. L’anticipo pensionistico è stato introdotto dalla Legge 232/2016. Ed esteso per tutto il 2021.

L’indennità viene riconosciuta a determinate categorie di lavoratori. A partire dai 63 anni di età fino alla pensione di vecchiaia.

L’importo dell’indennità, che viene corrisposta mensilmente per dodici mesi, è pari all’importo della pensione calcolato al momento in cui si accede all’Ape sociale.

Se l’importo calcolato è superiore a 1.500 euro, al beneficiario spetterà un’indennità di 1.500 euro al mese. Se l’importo, invece, è inferiore a 1.500 euro, al beneficiario spetterà quanto calcolato.

I beneficiari dell’indennità

L’anticipo pensionistico prorogato con la Legge di Bilancio 2021 per un anno, può essere richiesto dai lavoratori con 63 anni di età, iscritti a una o più gestioni INPS, che cessino l’attività lavorativa autonoma, parasubordinata o dipendente. E non siano titolari di pensione.

Tra i beneficiari anche i soggetti disoccupati. Che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta.

Possono accedervi anche i “caregiver”. Ovvero quei lavoratori che si prendono cura ed assistono i propri cari nei momenti di malattia e di difficoltà. Purché assistano da almeno sei mesi continuativi il coniuge. O un parente di primo grado convivente con handicap grave. Oppure un parente o un affine di secondo grado convivente.

Anche i lavoratori con un’invalidità civile di almeno il 74% accertata dall’INPS con trent’anni di anzianità contributiva.

Così come i lavoratori che svolgono lavori gravosi da almeno sette anni negli ultimi dieci. Oppure da almeno sei anni negli ultimi sette con un’anzianità contributiva di almeno 36 anni.

Anzianità contributiva ridotta a dodici mesi per ogni figlio nel caso di lavoratrice madre.

Procedure e scadenze

Con la Legge di Bilancio 2021 si sono conseguentemente adeguati i termini e le scadenze per presentare la domanda.

I lavoratori interessati che possono usufruire dell’indennità devono presentare la domanda per il loro riconoscimento entro il 31 marzo 2021. Ovvero il 15 luglio 2021 per chi matura i requisiti nel 2021.

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