6 titoli azionari internazionali per guadagnare sui mercati affetti da coronavirus

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Siamo al tempo del coronavirus. Mercati ed economie, in tutto il mondo, sono alle prese con questa pandemia, la prima dell’era post secondo conflitto mondiale. Un evento a cui nessuno era preparato, e che sta mettendo a dura prova i nervi di molti.

I mercati sono crollati in meno di un mese. L’orso gira rampante, anche se meno di prima, mentre il toro prova timidamente a riaffacciarsi ed a farlo rientrare nella buia foresta da cui proviene. Si è venduto di tutto, spesso indiscriminatamente, per pura paura e puro panico. I soldi ed il denaro delle persone sono stati ridotti, sia in entità che in valore. Ma è proprio tutto così “doom & gloom”?

Certo che no. Basta sapere dove guardare. Basta ragionare un po’ per intuire, anche solo intuire, che ci sono settori e quindi, titoli azionari che stanno facendo bene anche in questo momento, e che faranno ancora meglio dopo. Ecco  dove investire e i  6 titoli azionari internazionali per guadagnare sui mercati affetti da coronavirus.

La nostra scelta di investimento

Incominciamo da Zoom Video Communications, quotata sul NASDAQ. Azienda che si occupa di streaming video, ha visto balzare prepotentemente l’utilizzo della sua piattaforma in questo periodo di lockdown globale. Nell’ultimo anno è passata da 20 a 200 milioni di utenti. Attualmente vale 57 miliardi di dollari. Nell’ultimo anno il titolo è salito dell’86%. Visto che il consumo di streaming video per collegarci, non potendo uscire di casa, è in continua salita, Zoom è “il luogo dove essere”. E visto che anche quando l’emergenza sarà finita, le abitudini di parlarsi via video non cambieranno molto, titoli come Zoom avranno ancora parecchio da dire.

Passiamo poi a Spotify, quotata sul NYSE. Chi non la conosce? Streaming audio vuol dire Spotify. Vale 20 miliardi di dollari. È uno dei pochi player di livello nel settore dello streaming musicale. Tutto il mondo andrà in streaming musicale, col tempo. Dovrete magari aspettare a lungo (come ogni investimento serio), ma funzionerà, a lungo termine.

6 titoli azionari internazionali per guadagnare sui mercati affetti da coronavirus. Amazon

Il prossimo nome non è nient’altro che Amazon. E potremmo anche finirla qui. In realtà aggiungiamo l’unica cosa che vada detta. Con la chiusura di qualsiasi tipo di negozio, escluso supermercati ed alimentari, chi credete che continui a vendere gadget, vestiti e quant’altro online? E che lo faccia ovunque, in tutto il mondo, più velocemente e meglio di altri? Bravi, avete capito. la risposta era facile, comunque. E non c’è altro da aggiungere.

Ed eccoci obbligatoriamente al settore sanitario, indispensabile nel periodo. Il nome è Johnson & Johnson. Sì, quelli del Baby Shampoo, della crema per le mani, o per i piedi. Dell’olio per il corpo migliore del mondo. O di qualsiasi altra cosa abbiate bisogno per la cura della persona o nell’ambito sanitario e parasanitario. Anche di quel qualcosa che usate per lavarvi le mani.  Ah, un’altra cosa: J&J è tra le aziende che stanno cercando un vaccino contro il Covid-19. Ed ha buone chance di ottenerlo, forse anche per prima. Ma, in ogni caso, ne produrrà uno. Fate vobis…

Pernod Ricard

La prossima azienda è un po’ controintuitiva, ma capirete subito perché piace e sta guadagnando, in questo momento. Si tratta di Pernod Ricard, azienda francese quotata a Parigi, leader mondiale nel settore delle bevande alcoliche. Siamo chiusi in casa, consumiamo più bevande, sia alcoliche che analcoliche. E le troviamo al supermercato, ovviamente. Pernod Ricard ha 350 marchi: i principali sono nello champagne, con Mumm e Perrier Jouet, nel cognac con Martell, nel whisky con Jameson, Chivas Regal e Ballantine’s, nella vodka con Absolut, negli amari con Amaro Ramazzotti. Ma anche gin col Beefeater o rum con l’Havana Club. Diremmo che ce n’è abbastanza.

L’ultima delle sei non necessiterebbe neanche di aggiungere una singola parola dopo il nome. E’ Alphabet, la holding che possiede Google, YouTube, Nest e Waymo. Perché è interessante, in questo momento, a parte essere la controllante di quanto appena esplicitato? Beh, siamo chiusi in casa. Usiamo internet. Cerchiamo qualcosa. Usiamo Google. Sia Google che YouTube guadagnano dalla pubblicità che fanno vedere durante le ricerche sulle loro piattaforme. Più si usano, più guadagnano. Dobbiamo aggiungere altro?

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