3 titoli azionari bancari italiani su cui gli investitori sono troppo pessimisti

settore bancario

3 titoli azionari bancari italiani su cui gli investitori sono troppo pessimisti. Perché le banche italiane sono così vituperate? Perché i loro titoli in borsa soffrono sistematicamente? C’è forse un bias nei loro confronti da parte degli investitori? A giudicare dall’atteggiamento nei confronti delle trimestrali recentemente pubblicate da Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediobanca, sembrerebbe proprio di sì. Tuttavia, dicono gli analisti di Morningstar, gli attuali corsi azionari risentono di un eccessivo pessimismo da parte degli operatori.

E se lo dice il più importante istituto di analisi indipendente, c’è da crederci. “Il mercato è troppo severo con le banche italiane”, dicono da Morningstar. “Da inizio febbraio, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Unicredit hanno registrato perdite comprese tra il 45% e il 55%. E ora sono scambiate a tassi di sconto elevati rispetto al fair value”. Sono a sconto anche del FTSEMIB stesso di cui fanno parte, di circa il 12%. Perché gli investitori sono troppo pessimisti su questi tre titoli azionari bancari?

3 titoli azionari bancari italiani su cui gli investitori sono troppo pessimisti

“Il management di Intesa Sanpaolo (MIL:ISP) ha annunciato l’intenzione di distribuire il 75% degli utili del 2020, il 70% di quelli del 2021 e di pagare la cedola del 2019 ancora in sospeso in seguito alle indicazioni dell’organo di vigilanza della Bce. Oltre alla volontà di proseguire con il piano di fusione con Ubi Banca. Queste dichiarazioni sono segnali di forza che l’istituto di credito dà al mercato. Avremmo comunque preferito che Intesa si concentrasse sull’operazione di M&A in modo da risparmiare liquidità che potrebbe tornare utile in futuro”.

Questo dichiarano ancora da Morningstar. Ed aggiungono una cosa importante. “Sulla base delle nostre previsioni per i prossimi cinque anni, che indicano una crescita media degli utili per azione del 5%, stimiamo un fair value pari a 2,10 euro”. Oggi siamo a 1,41, per dire. Si tratterebbe quindi di un aumento del 48,94% dai valori attuali.

Mediobanca e l’esposizione all’economia

Mediobanca ha una significativa esposizione all’economia italiana, considerato che la quasi totalità dei prestiti alle famiglie è concessa sul territorio nazionale. Per questo ci aspettiamo che la banca aumenti gli accantonamenti per perdite su crediti nel 2020 e nel 2021… La nostra stima del fair value è pari a 9 euro”. Queste le dichiarazioni importanti, per gli investitori, su Mediobanca da parte degli analisti di Morningstar. Si tratterebbe di un aumento del 76,47% dagli attuali corsi di 5,10 € per azione.

Per quanto riguarda Unicredit, “Per il 2020 ci aspettiamo una forte diminuzione della redditività a causa dell’aumento degli accantonamenti per perdite su prestiti. Ma anche dei costi di ristrutturazione aziendale e delle ricadute del deterioramento dell’economia domestica. Tuttavia, nei due anni successivi… prevediamo una forte ripresa degli utili. In base a queste ipotesi stimiamo un fair value pari a 12 euro”. E qui il titolo azionario della banca milanese riceverebbe una rivalutazione del +86,63%.

Tre titoli azionari bancari italiani. Comprendono le due banche più grosse e profittevoli del Paese, e l’unica banca d’affari degna di tale nome. Sono titoli scontati dal quasi 50% al quasi 90%. E non siamo noi a dirlo, ma la più importante società di analisi indipendente a livello mondiale. Fate voi.

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