3 motivi per cui i prezzi delle case in vendita sono ancora alti malgrado la crisi economica

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In questo precedente articolo avevamo visto in quali città mondiali le quotazioni immobiliari venivano considerate a rischio bolla. Oppure con i prezzi ben al di sopra delle loro esatte valutazioni, per cui si parlava di quelle città come dei mercati sopravvalutati. Ora, molte di queste città a rischio bolla immobiliare si trovano nel Vecchio Continente.

A livello nazionale, a fine estate, l’ISTAT ha certificato come nel secondo trimestre 2020 i valori immobiliari, in Italia, siano addirittura saliti. Eppure da più parti si dice che il crollo del PIL avrebbe fatto da zavorra alle valutazioni immobiliari, nel senso che le avrebbe trascinate giù.

Da cosa deriva quest’apparente contraddizione del mercato? In questa sede vediamo i 3 motivi per cui i prezzi delle case in vendita sono ancora alti malgrado la crisi economica.

La lentezza del trend dei prezzi delle case

Un primo insegnamento che ci giunge dell’economia è che il primo driver del real estate è l’andamento del PIL. Le due variabili si muovono, infatti, a braccetto e nella stessa direzione: salgono insieme e scendono insieme.

Ora, se il PIL è crollato in tutto il mondo, Italia inclusa, come mai i prezzi delle abitazioni in vendita reggono ancora?

Il primo motivo è legato al fatto che le due variabili divergono nei tempi. Nel senso che il PIL si muove più velocemente rispetto alle valutazioni degli immobili. Queste ultime riflettono una recessione economica solo con un certo ritardo temporale.

Le politiche di sostegno del reddito durante la crisi economica

Il secondo motivo chiama in causa le massicce politiche di sostegno del reddito messe in campo da tutti i principali Paesi mondiali. Che vuol dire? In molti stati sono state messe in piedi politiche creditizie di favore per le aziende. Mentre ai lavoratori spesso si è ridotto l’orario di lavoro a parità di stipendio.

Morale, i redditi dei potenziali acquirenti di case (nel mondo), nel primo semestre 2020, non è poi sceso così drasticamente. È vero che si sono avute limature, ma non così ampie da stravolgere gli stili di vita dei cittadini.

E poi, limature nei redditi percepiti non fa rima con crollo negli importi delle buste paghe. Almeno queste conclusioni sono valide per l’immensa platea dei lavoratori dipendenti, pubblici e privati.

Ma queste informazioni le possiede anche il mercato di chi vende. Indirettamente, quindi, sa bene che la capacità di spesa di chi cerca casa non è stata poi stravolta. Come pure è a conoscenza del fatto che il risparmio assoluto pro-capite, e che la propensione al risparmio degli italiani, sono tra le più alte al mondo.

I sussidi statali al mondo real estate

Infine, anche il mondo dei costruttori, o comunque dei proprietari di immobili, ha ricevuto man forte dai Governi in tutto il mondo. Ecco, dunque, svelato il terzo dei 3 motivi per cui i prezzi delle case in vendita sono ancora alti malgrado la crisi economica.

In tutte le economie evolute, infatti, i Governi hanno concesso sussidi anche a favore dell’edilizia. Ad esempio, le tasse sono state ridotte anche per loro. Oppure si pensi al fatto che le procedure di pignoramento degli immobili sono state sospese.

Per cui molti di essi preferiscono contare fino a dieci anziché svendere i loro asset. Senza considerare che tutti questi sussidi governativi hanno smorzato la loro esigenza di liquidità. Quindi, risultano più resilienti alla forte crisi economica che ha colpito anche l’universo real estate.

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