2020: curva dei rendimenti in un anno del cigno nero adatto alla validazione di modelli previsivi

curva dei rendimenti

Se c’è un anno che ha presentato caratteristiche ideali, per la validazione di alcuni modelli previsivi sui mercati, si tratta proprio del 2020.

È infatti quando capitano situazioni difficilmente prevedibili, del tutto inaspettate, che un modello, se validato, ottiene un buon rating in termini di efficacia previsiva.

E proprio nel 2020 si sono verificati fatti, tanto inattesi, quanto difficilmente immaginabili.

In primis, ovviamente, la pandemia virale, che ha colpito il mondo intero.

Ma poi, a seguito della stessa, una consistente limitazione di alcune libertà fondamentali, quanto meno previste dalla principali costituzioni occidentali, limitazione tuttora in atto, e che ben difficilmente sarebbe immaginabile in un compiuto stato di diritto, se non a seguito di un golpe militare.

Proprio per questi motivi, la validazione di eventuali modelli previsivi si presenta ideale, in quanto la loro efficacia previsionale in un ambito caratterizzato da quelli che potremmo definire cigni neri, assume ancora più valore.

Ma, a proposito di 2020: curva dei rendimenti in un anno del cigno nero adatto alla validazione di modelli previsivi, a quali modelli ci stiamo riferendo?

Una vecchia problematica di analisi fondamentale

Tradizionalmente, si afferma che l’analisi fondamentale, a differenza dell’analisi tecnica o ciclica, declinata tramite diversi modelli, non restituisce una precisa tempistica. Relativamente al quando investire o disinvestire.

Ma è proprio così?

Alcune interpretazioni di uno strumento come la curva dei rendimenti, che forniscono un’analisi di tipo fondamentale, a seguito di miei modelli previsionali che la utilizzano, hanno smentito questa tradizionale affermazione. Hanno consentito di cogliere significativi punti di svolta, in particolare dei mercati azionari, in base alla configurazione della curva.

Validazione dei modelli previsivi della curva dei rendimenti

Come dicevo nella parte introduttiva dell’articolo, il 2020, come anno caratterizzato da eventi eccezionali, si presta per una disamina più severa dei risultati proiettivi. Risultati consentiti dalla curva dei rendimenti.

Facendo quindi riferimento alle proiezioni consentite dal mio modello previsivo, sulla base della curva dei rendimenti di alcuni principali indici azionari, si potevano proiettare i seguenti top:

Indici USA: agosto/settembre 2020

Dax: per/entro febbraio/marzo 2020

Ftse 100: gennaio/febbraio 2020

Ftse Mib: febbraio/marzo 2020

Indice australiano All ordinaries: febbraio/marzo 2020.

2020: curva dei rendimenti in un anno del cigno nero adatto alla validazione di modelli previsivi. L’analisi dei dati

Gli indici sopra considerati sono solo alcuni esempi delle proiezioni che si potevano fare.

Nel paniere di sopra ho considerato indici di diverse aree geografiche, USA, Europa ed Australia.

Ma, pur a fronte di aree geoeconomiche differenziate, possiamo constatare che le proiezioni sono state supportate (basta andare a considerare i grafici dei vari indici) dalle dinamiche effettivamente seguite.

La curva dei rendimenti, che da tempo, sulla base di miei modelli interpretativi ho inserito tra gli strumenti di analisi, ha continuato a dimostrare, pur in un anno, denso di cigni neri, la propria affidabilità previsionale.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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