1 obbligazione che fa correre i rendimenti e che batte il BTP Italia

ferrari

Quest’inizio di maggio c’è stato un proliferare di emissioni obbligazionarie in scia a quelle del BTP Italia, che tra istituzionali e privati ha raccolto 23 miliardi. Banca Intesa la scorsa settimana ha offerto sul mercato un bond quinquennale. E questa settimana un’altra società ha colto l’occasione propizia e ha lanciato un bond molto interessante. Ecco 1 obbligazione che fa correre i rendimenti e che batte il BTP Italia

1 obbligazione che fa correre i rendimenti e che batte il BTP Italia

Il momento per l’emissione di obbligazioni e la raccolta di fondi sul mercato è favorevolissima. I tassi sono quasi a zero, quindi ci si può indebitare a tassi bassissimi. Inoltre c’è molta liquidità in giro, dei grandi investitori ma anche di risparmiatori privati. E’ chiaro che molti vogliono approfittare del momento propizio. Specialmente società che raccolgono la fiducia del pubblico, come la Ferrari.

L’azienda di Maranello ha lanciato sul mercato una obbligazione a 5 anni, con scadenza 27 maggio del 2025. Il valore dell’emissione è stato di 650 milioni, ma ha raccolto domande per 3,3 miliardi.

Quanto rende l’obbligazione

L’obbligazione ha una cedola dell’1,50% che viene distribuita annualmente a maggio. Quindi chi acquista adesso e tiene il titolo, si vedrà rimborsare il 27 maggio del 2025 l’importo di 100 centesimi per ogni obbligazione in suo possesso. Inoltre godrà di 5 cedole pari all’1,5% lordo. Un flusso cedolare che in moneta è pari a 150 euro per ogni 10mila euro di investimento. Ovviamente al lordo delle imposte.

Per calcolare il rendimento va sommato il flusso cedolare e la differenza tra prezzo di rimborso (100 centesimi) e prezzo di acquisto. Va considerato che il prezzo di emissione è di 98,9 centesimi. Acquistando l’obbligazione in sottoscrizione a questo prezzo, il rendimento a scadenza sarà poco sopra l’1,7%.

Non sfugge il fatto che il bond della Ferrari (MIL:RACE) rende circa 20 centesimi in più del BTP Italia di stessa durata e stessa scadenza. Può sembrare poco e probabilmente lo è per un investitore privato. Ma per gli investitori istituzionali 20 centesimi su qualche milione di capitale non sono bruscolini. Anzi.

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