Yellen, in Usa ci saranno altri rialzi dei tassi: conseguenze per i mercati azionari

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WASHINGTON (Reuters) – Gli Usa sono abbastanza in salute per assorbire ulteriori graduali rialzi dei tassi e per ritirare gradualmente il portafoglio obbligazionario accumulato dalla Fed durante la crisi finanziaria, ha detto la presidente della Fed Janet Yellen nel suo discorso preparato per la testimonianza al Congresso.

In quella che potrebbe essere la sua ultima apparizione al Campidoglio, Yellen ha dipinto un’economia che, pur crescendo con lentezza, ha continuato ad accrescere i posti di lavoro, ha beneficiato dei solidi consumi delle famiglie e del recente balzo degli investimenti ed è adesso sostenuta anche da condizioni migliori all’estero.

La Fed “continua ad aspettarsi che l’evoluzione dell’economia garantisca graduali rialzi dei tassi Fed funds nel tempo” ha detto Yellen, mentre le riduzioni negli oltre 4.000 miliardi di securities potranno probabilmente iniziare “quest’anno”.

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Cosa succede ai mercati azionari se i tassi salgono?

Tutti gli investitori hanno sentito parlare delle bolle speculative che si sono periodicamente succedute. Nonostante ciò tutti conoscono almeno una persona che ne sia rimasta vittima ! Infatti, sebbene nella storia ci siano molte lezioni da cui trarre insegnamento, ogni volta che si verifica una bolla la maggiore parte degli investitori ne rimane vittima, trovandosi nel posto e nella posizione sbagliati. Ma si può evitare di essere in questi posti e momenti sbagliati ? Sì, basta capire che una bolla non è altro che una delle fasi del mercato azionario che periodicamente si ripetono. Per cui è importante imparare a capire/individuare le varie fasi del mercato.

I mercati finanziari, in particolare i mercati azionari, vivono una evoluzione abbastanza simile che si ripete sempre, mostrata schematicamente come segue:
• Fase di accumulazione (bottom): durante questa fase la partecipazione al mercato è estremamente bassa, nessuno investe, l’economia va male, ma i grossi investitori, quelli dalle mani forti, cominciano lentamente ad accumulare. Comprano in quanto, probabilmente, dispongono di notizie non accessibili agli altri partecipanti.
• Fase di partecipazione (prima parte di risalita): arrivano i primi segnali tecnici di acquisto e tutti quelli che seguono l’analisi tecnica cominciano ad entrare sul mercato.
• Fase di euforia (seconda parte di risalita più vigorosa): la partecipazione al mercato aumenta notevolmente (ovvero aumentano i flussi di denaro fresco spingendo al rialzo sempre più i prezzi). L’investitore, generalmente, immette ordini di acquisto limitati, per poi, quando il prezzo è scappato, modificare l’ordine al meglio.
• Fase di distribuzione (top): durante quest’ultima fase quelli dalle mani forti cominciano lentamente a liquidare. Vendono in quanto, probabilmente, dispongono di notizie non accessibili agli altri partecipanti.
• Fase di partecipazione (prima parte di discesa): arrivano i primi segnali tecnici di vendita. Coloro che seguono questa disciplina cominciano a vendere.
• Fase di panico (ultima parte della discesa): tutti gli altri partecipanti vendono passando ordini al meglio. Il mercato crolla. Il denaro esce dal mercato azionario.

Questo schema può essere applicato anche a tutti gli altri beni (obbligazioni e materie prime principalmente).

Un altro modo di “rappresentare” il ciclo dei mercati finanziari si evidenzia dal comportamento statistico della massa degli investitori. Questi, tendono ad acquistare sui massimi di Mercato, e a vendere sui minimi.

D’altra parte sappiamo che i cicli dei mercati finanziari interagiscono con i cicli dell’economia. Possiamo tranquillamente dire, quindi, che Mercati Azionari e il Ciclo Economico sono due sinusoidi identiche o quasi identiche.

Come e con che cosa possiamo definire e delineare in poche parole il Ciclo Economico?

Con il PIL. Il PIL viene usato per misurare il benessere economico di una Nazione, per cui è un “indicatore di ricchezza”. È ovvio che se il PIL di un Paese aumenta, la Nazione attraversa una fase di espansione. Viceversa se diminuisce si trova in recessione.
Storicamente a periodi di espansione, più o meno limitati, sono seguiti periodi di recessione più o meno limitati. Ovviamente le variazioni del PIL influenzano il prezzo delle azioni.

Infatti, come l’economia ha un suo Ciclo, così anche i Mercati Azionari: a periodi di espansione seguono periodi di recessione economica, e quindi, a periodi di Bull Market, periodi di Bear Market.

Possiamo, quindi, esprimere delle regole semplici:

Espansione economica=Tassi di interesse in rialzo=Mercati azionari in rialzo

Recessione/rallentamento economico=Tassi di interesse in ribasso=Mercati azionari in ribasso.

Sembra di una semplicità disarmante, ma chi riesce a seguire queste piccole regole:
• Acquistare nei periodi di recessione, dove i tassi sono bassi, e i Mercati azionari sottovalutati (Acquistare basso)
• Vendere nei periodi di espansione, dove i tassi sono alti, e i Mercati azionari sono alti (Vendere alto)

guadagnerà sicuramente sui Mercati azionari.

Ma nello stesso momento cosa succede alle materie prime? Ad esempio il petrolio?
Le materie prime seguono il Ciclo economico: perdono di valore nei periodi di recessione, e guadagnano valore nei periodi di espansione.

C’è da spaventarsi quindi, del rialzo dei tassi?
Non crediamo, anzi sono un’ottima opportunità per investire sui mercati azionari.

Uno studio di Morgan Stanley affermava che, ad un rialzo dei tassi i mercati tendono a scendere nel breve, ma a 6 mesi sono sempre saliti in media del 9% con performances a doppia cifra di utilities(energetici), telecomunicazioni e Softwares.

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