Il Valutation Confidence Index preannuncia il crollo dei mercati azionari? Le attese per gli indici americani

ProiezionidiBorsa

Su questo sito più volte abbiamo scritto dei pericoli che incombono sui mercati azionari (Quali sono le condizioni per un tracollo dei mercati finanziari? Un approccio statistico, quantitativo e macro-economico,  I mercati americani attratti dal “limite invalicabile” viaggiano verso l’inversione di tendenzaL’euforia può far male? La tempesta perfetta sta per abbattersi sui mercati finanziari. La view fino a fine 2018.).

Oggi aggiungiamo un altro tassello al quadro globale.

Ricordiamo sempre, però, che gli indizi devono servire per aumentare il livello di allerta non per definire le strategie di investimento. Queste ultime vanno definite solo guardando l’andamento reale dei mercati e i messaggi che ci arrivano dai grafici.

Lo spunto per il nuovo tassello ci è arrivato da un articolo de IlSolo24Ore (Shiller e gli indici che fiutano le “bolle” finanziarie) dove si scrive

Nel 2013 Robert Shiller ha vinto il Nobel per le sue analisi sui prezzi delle azioni. Una vita di studi e una lunga lista di pubblicazioni dedicate a capire eccessi, irrazionalità degli investitori e “bolle” finanziarie. Proprio un indicatore elaborato da Shiller, il CAPE ratio (cyclically adjusted price to earnings ratio) è utilizzato per capire se un titolo è caro, correntemente prezzato oppure a sconto. Per questa ragione lo Shiller Index si è guadagnato una buona fama di “previsore” degli andamenti dei mercati.

Il valutation confidence index Il professor Shiller di recente (come è emerso da un’ intervista alla testata on line “Quartz”) ha però spostato l’attenzione su un altro indicatore di sua creazione: il valutation confidence index. «Questo indice non viene generalmente preso molto in considerazione ma è un errore» – ha spiegato Shiller «perché negli anni si è dimostrato altrettanto se non più affidabile». In sostanza, si tratta di un indice che misura quello che gli investitori sia istituzionali sia individuali pensano di un listino. Se sono convinti che sia sopravvalutato o che non lo sia, indipendentemente dai dati forniti dagli indicatori “ufficiali” e in questo momento fotografa una forte sfiducia sulle valutazioni della borsa statunitense.

Le indicazioni che arrivano dall’indice. L’indice è in calo costante dal 2015 e l’unico momento in cui il valutation confidence index toccò un valore più basso fu nel 2000, poco prima delle scoppio della bolla delle dot.com. E’ una fase particolarmente complicata per capire dimensione e diffusione di vere o presunte bolle poiché negli ultimi anni le banche centrali hanno inondato i mercati di liquidità creando condizioni ottimali per la proliferazione di ipervalutazioni su asset di varie natura. Monete digitali, alcuni mercati immobiliari e le cosiddette FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Google) sono tra i principali indiziati. In generale ci sono crescenti timori sulle valutazioni azionarie a cominciare dai listini Usa, soprattutto in vista del progressivo ritiro delle misure di sostegno annunciato o da poco avviato da parte delle principali banche centrali.

Il grafico del Valutation Confidence Index è disponibile al seguente link.

Notiamo immediatamente come un importante minimo sia stato raggiunto prima della bolla dot.com.

Si consiglia, quindi, prudenza.

Ma quali sono le attese secondo le analisi di Proiezionidiborsa?

Iniziamo col riportate il frattale previsionale costruito utilizzando le serie storiche (Il codice dei mercati finanziari). Notiamo come dopo una prima parte dell’anno in cui l’andamento è stato riprodotto in maniera eccezionale, nelle ultime settimane c’è una discrasia tra previsione e realtà. La cosa importante da ricordare è che non siamo ancora fuori dal periodo in cui ci possa essere profondi e repentini ribassi.

 

Dal punto di vista delle proiezioni (non previsioni) sul S&P500 è in corso una proiezione rialzista che ormai non ha più ostacoli sul cammino che porta al III° obiettivo naturale in area 2558. Al raggiungimento di tale livello bisognerà alzare ancora di più la guardia.

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