Quanto vale Wall Street?

ProiezionidiBorsa

Soprattutto dopo i primi scossoni ribassisti su Wall street, riguardanti in particolar modo il Nasdaq, si affollanno analisi ed indicazioni relative ad una presunta quotazione a premio degli indici azionari USA.

Come stanno le cose?

Come nostra abitudine, eviteremo valutazioni basate su metodi empirici, legati alle medie storiche di ratio come il p/e o il p/cf, frutto di quotazioni legate ad epoche storiche diverse e spesso non confrontabili tra loro.

Preferiamo ricorrere ad un metodo analitico, che lega il p/e di equilibrio al valore del tasso dei titoli di stato decennali, cui aggiungiamo un 5 per cento di premio per il rischio azionario.

Sulla base di tale modello econometrico, possiamo dire che mentre lo S e P 500, sui massimi quotava con un premio del 20 per cento, rispetto al proprio fair value, il Nasdaq era sovraquotato di circa il 100 per cento.

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In altri termini, perché le quotazioni sui massimi rispondano a valori di equilibrio, occorrerebbe che gli utili medi per azione di Nasdaq e S e P 500 salissero, rispettivamente, del 100 e del 20 per cento.

Solo in questo caso verrebbe meno una sopravalutazione, foriera, diversamente, di possibili ricadute anche pesanti.

Gli investitori sono disponibili a scommettere su una tale risalita degli utili?

Solo a questa condizione sarà probabile un mancato ridimensionamento delle quotazioni, ma prospettive più realistiche sull’economia a stelle e strisce inducono ad una certa prudenza.

 

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