Punto della situazione sul mercato immobiliare a Tenerife

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Mi piace iniziare le puntate di Alternativa Tenerife con spunti concreti e recenti. Questa mattina stavo scambiando due parole con un amico che ha un’attivita’ in Las Americas, si avvicina a noi Giuseppe, che trascinava il solito bagaglio a mano tipico dei voli moderni. Ci domandava cortesemente se fossimo italiani (domanda retorica) e se gli avessimo potuto fare informazioni sul collegamento internet; noi gli forniamo le info richieste, poi assertivamente io gli domando: ”Giuseppe cosa fai a Tenerifesei in vacanza e dove hai dormito?” Lui gentilmente mi risponde, “ho dormito una sola notte al Borinquen, aparthotel ben posizionato in Las Americas (costo di una notte 79 euro) e sto andando in Notaria per stipulare il rogito di un estudios zona Adeje, sara’ il primo appartamento che compro qui nel sud di Tenerife”.

Questa mattina avevo proprio in mente di scrivere un post sulla fotografia del mercato immobiliare e degli affitti specialmente nel Sud di Tenerife. Dove rammento arrivano circa l’80% dei turisti sull’isola (8 milioni in questo 2016 che si sta chiudendo)

Dopo il breve aneddoto, cito alcuni dati raccolti sui siti specializzati e sui giornali locali nei mesi scorsi.

“…Il settore immobiliare recupera sull’isola i dati del periodo pre-crisi del 2007, il miglior anno di compravendite dal 2010, … circa 1840 viviendas passate di mano nel periodo agosto 2015/agosto 2016 con un tasso di incremento anno su anno del 24,6%, il 40% dei compratori sono stranieri,… il 65% delle compravendite si effettuano attualmente in contanti, anche se nel 2016 sono stati stipulati un numero di mutui pari ai tre anni precedenti”.

Numeri impressionanti, io che risiedo ormai sull’isola da tre anni e che “fortunatamente” ho acquistato una casa appena arrivato dove ho trasferito la mia numerosa famiglia, ho visto impennare, specie nelle zone turistiche, i prezzi immobiliari di almeno un 70% !

Questo forte incremento dei prezzi ha portato anche aduno strisciante rialzo dei prezzi degli affitti, “vacazionales, corta e larga temporada”, mettendo in crisi specialmente molte famiglie di residenti, stranieri e non, che per molti anni avevano vissuto anche nelle zone turistiche con contratti di affitto a buon mercato.

L’isola sta quindi rapidamente cambiando pelle, nelle zone turistiche del sud possono vivere e risiedere senza problemi solo quelle famiglie attive a livello lavorativo, le presenze marginali colorite, tipiche dell’isola fino ad un passato recente e i perditempo, stanno letteralmente scomparendo da molte urbanizzazioni di Las Americas, che attualmente pullulano di cantieri, piccoli e grandi, dovuti alle ristrutturazioni richieste dai nuovi acquirenti, per valorizzare il loro investimento e giustificare canoni di affitto in linea con i costi attuali di mercato.

Da tre anni quindi il circolo virtuoso di Tenerife e’ in atto, miglioramento della qualita’ dei residenti e dei turisti, ristrutturazione di molti edifici de hotel, pronti ad accogliere i milioni di turisti, migliore qualita’ quindi ma prezzi in ascesa e necessita’ di programmare viaggi e soggiorni con mesi d’anticipo per reale penuria di proprieta’ da affittare vicino al mare, vicino ai supermercati e alle attivita’ culturali come all’industria delle escursioni.

Stiamo ancora lontani “dall’effetto Baleari” citato nel post precedente, pero’ e’ innegabile che l’isola ha intrapreso una strada di investimenti pubblici e privati che hanno attivato un volano che non sembra mostrare  ancora segni di stanchezza.

Italiani, belgi, francesi, tedeschi, spagnoli peninsulari stanno venendo in massa, sia tra i pensionati che vogliono godersi al meglio la temporada invernale, sia tra le famiglie come la mia, che giocano la carta del trasferimento all’estero.

La forte crescita dei canoni d’affitto, sta spingendo poi molti a comprare tra i residenti, e sta attirando sempre piu’ investitori attratti da tassi di rendimento ancora vicino alla doppia cifra e con una sicurezza sociale, giuridica e fiscale che rende Tenerife e le Canarie tutte molto attraenti rispetto a luoghi molto dove l’instabilita’ percepita si trova a livelli elevatissimi.

La domanda degli scettici sorge spontanea, questo boom durera’ ancora a lungo?

La mia personale opinione e’ positiva, l’instabilita’ africana e del Medio Oriente potra’ durare ancora molti anni, i vantaggi fiscali canari sono stati appena confermati con il REF e dureranno oltre un decennio, gli investimenti in logistica (strade, aeroporti, ristrutturazioni alberghiere) sono stati ampi e le opere compiute e poi tantissimi capitali investiti anche sulla cultura e nel divertimento (Jurassik park sara’ finito nel 2018 zona Adeje).

Segnalo poi molti capitali investiti sul marketing promozionale dell’isolain questi 2 anni, specie in mercati consolidati come quello inglese, spagnolo e tedesco per incrementare e fidelizzare la clientela dei “ripetitori”.

E poi vedere alle televisione spagnola che il 7 dicembre 2016, la temperatura massima piu’ elevata   in Spagna la segna Santa Cruz di Tenerife con 23 gradi assicurera’ pure qualche cosa…

Alla prossima

Dott Riccardo Barbuti

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