Mercati azionari: vendere o comprare dopo le vacanze estive?

ProiezionidiBorsa

Il mese di Agosto è ormai quali alle spalle, le vacanze sono finite e si torna alla routine quotidiana.

Per chi è abituato a investire (non giocare) in Borsa e anche per i neofiti è tempo, quindi, di iniziare a programmare gli investimenti per le prossime settimane/mesi.

Il dubbio, la domanda, comune a tutti, quindi, è: acquistare o vendere?

In questo articolo vogliamo analizzare i principali mercati mondiali, le principali commodities e valute, e, basandoci sulle serie storiche e le tecniche proprietarie di Proiezionidiborsa, capire quale sia la mossa giusta da compiere.

Prima di discutere questi punti, però, vogliamo sottolineare un aspetto. I prossimi 30 giorni (dal 24 Agosto al 24 Settembre) saranno caratterizzati da importantissimi appuntamenti: dal simposio di Jackson Hole che riunirà economisti e banchieri centrali a livello mondiale a partire da giovedì prossimo, 24 agosto, alle elezioni del parlamento tedesco in programma il 24 settembre. Sarà un mese davvero intenso di appuntamenti in grado di incidere sui mercati finanziari. I risultati di questi appuntamenti avranno un forte impatto sull’andamento di Borse, bond e valute e capiremo se si potrà continuare sulla falsariga dei primi otto mesi del 2017, caratterizzati dall’estensione della fase rialzista dell’azionario iniziata ormai da otto anni e mezzo e dalla sostanziale tenuta dell’obbligazionario.

Vista la lunghezza dell’articolo ricapitoliamo qui di seguito gli argomenti che andremo a trattare:

  • L’economia americana andrà in recessione?
  • Mercati azionari: quale futuro per le principali borse mondiali?
  • Le previsioni sul mercato valutario: euro, dollaro, sterlina e franco svizzero
  • Le previsioni sul mercato delle commodities: oro, argento e petrolio
  • Conclusione

L’economia americana andrà in recessione?

Abbiamo affrontato questo argomento in vari articoli (A quando la prossima recessione negli USA? Previsioni tra analisi storiche e modelli macro-economiciCi sono le condizioni per una recessione negli USA? Le conseguenze per i mercati americani) e il risultato dei nostri studi si può riassumere come segue

Noi di Proiezionidiborsa apparteniamo alla prima categoria e già in passato abbiamo pubblicato le nostre aspettative (Il Fondo monetario internazionale taglia e rivede al ribasso le stime per le economie mondiali: è possibile una recessione nei prossimi mesi?) che sono per un’elevata probabilità di una recessione nei prossimi mesi.

Da questo punto di vista il 30 giugno, l’attuale ciclo di espansione economica ha completato il suo ottavo anno di vita e avrà una durata di 96 mesi. Secondo il National Bureau of Economic Research (NBER) dal 1854 l’economia statunitense ha registrato 34 cicli in tutto e dal momento che l’era moderna della macroeconomia è iniziata dopo la seconda guerra mondiale ha vissuto 12 cicli in totale. Il tipico ciclo economico completo ha una durata media di 38.7 mesi e dal 1945 mediamente di 58.4 mesi. Solo due altri cicli, quelli del 1961-1969 (durato 106 mesi) e del 1991-2001 (durato 120 mesi), sono riusciti a durare più a lungo di quello attualmente in corso.

Dal punto di vista statistico, quando l’economia è stata in modalità di espansione, abbiamo sperimentato un ciclo così lungo solo nel 2.5% del tempo dal 1854 e poco più più del 4% del tempo dal 1945. Stiamo, quindi, vivendo una situazione non comune e poco probabile.

La probabilità storica incondizionata di avere una recessione in un determinato anno è di circa il 15%. Tuttavia rendendola condizionata alla lunghezza storica del ciclo c’è una probabilità del 50% che ci sia una recessione nei prossimi 12 mesi e del 100% nei prossimi 24 mesi.

Recessione vuol dire crisi delle borse e discesa della quotazioni.

Mercati azionari: quale futuro per le principali borse mondiali?

Nei nostri articoli (Quali sono le condizioni per un tracollo dei mercati finanziari? Un approccio statistico, quantitativo e macro-economico,  I mercati americani attratti dal “limite invalicabile” viaggiano verso l’inversione di tendenzaL’euforia può far male? La tempesta perfetta sta per abbattersi sui mercati finanziari. La view fino a fine 2018.) spesso ripetiamo che l’approccio ai mercati finanziari deve essere quello degli esploratori che si avventurano in territori sconosciuti di cui si conosce approssimativamente la mappa.

Quest’ultima serve per orientarsi a grandi linee, ma deve essere l’osservazione del territorio a guidarci e a evitarci problemi.

La nostra mappa sui mercati finanziari è quella che ci siamo costruiti utilizzando le serie storiche (Il codice dei mercati finanziari).

Il territorio sono i grafici di borsa in tempo reale che analizziamo con i nostri metodi proprietari.

Un altro fattore molto importante, poi, è la percezione del territorio che ci circonda. Possono esserci, infatti, indizi che possono presagire qualche pericolo. Immaginate di camminare in un bosco su un sentiero previsto dalla vostra mappa e che all’improvviso vedete scappare nella direzione opposta gli animali di piccola taglia. Sicuramente c’è qualche pericolo in agguato.

Quello che abbiamo scoperto durante la nostra esperienza ultra decennale sui mercati finanziari è che quando mappa e territorio coincidono abbiamo altissime probabilità di non andare a sbattere contro qualche ostacolo imprevisto. Tuttavia non bisogna abbassare la guardia e prestare attenzione agli indizi che provengono dal territorio.

Qualcuno potrebbe dire “ma se sono mesi cheti parla di un mercato che scenderà violentemente, mentre continua il rialzo (addirittura alcuni mercati stanno segnando i nuovi massimi storici), che credibilità hanno le previsioni?”

Chi si pone in questi termini è destinato a prendere sonore batoste in borsa e a rimetterci molto del suo capitale.

Per dimostrare quanto questo approccio di diffidenza verso i “segnali premonitori” sia sbagliato e fallimentare andiamo a guardare la storia e quanto accaduto per uno dei segnali anticipatori: il Volatility Index, meglio noto come VIX.

Nel 2007, a parte tutti gli altri segnali che preannunciavano la tempesta, a fine Gennaio il VIX segna un nuovo minimi storico. A Febbraio e Marzo assistiamo a un ritracciamento di circa il 5% e nei mesi successivi a una ripresa di circa il 15% dai minimi appena segnali.  Quello che è successo da Ottobre 2007 in poi è storia nota a tutti e ha portato a un ribasso di oltre il 50%. Per maggiori dettagli si rimanda a Mercati azionari: i fulmini a ciel sereno sono quelli che fanno più male, ma in borsa è possibile prevederli.

Tornando al nostro frattale previsionale c’è poco da aggiungere a quanto dice il grafico seguente. Le quotazioni si stanno adattando alla previsione, seppur con due settimane di ritardo,  e se dovesse continuare così non ci attende niente di buono.

Qualora l’inversione ribassista dovesse essere confermata, allo stato attuale il I° obiettivo naturale si troverebbe in area 2200, il II° in area 1900 e infine il III° in area 1650. Il potenziale ribasso, quindi, potrebbe essere del 40% circa. Chiaramente questi obiettivi andranno ricalcolati con precisione non appena sarà confermata l’inversione ribassista.

Chiaramente è facilmente immaginabile l’effetto domino sulle altre borse mondiali qualora l’S&P500 dovesse perdere il 40%.

Le previsioni sul mercato valutario: euro, dollaro, sterlina e franco svizzero

Una crisi a livello planetario non potrebbe non avere conseguenze sul mercato delle valute. Andiamo, quindi ad analizzare cosa accadrebbe all’euro nei confronti della principali valute estere: dollaro, sterlina e franco svizzero.

EuroDollaro

L’euro viene da un periodo di forte rafforzamento nei confronti del dollaro. Il cambio, infatti, è passato da area 1.04 in area 1.18.

Nelle ultime settimane, però, la resistenza in area 1.185 ha continuato a frenare la salita e per la terza settimana consecutiva le quotazioni non sono riuscite nel break rialzista. Aumentano, quindi, le probabilità di un ritorno in area 1.1432. L’eventuale rottura di questo livello aprirebbe scenari ribassisti con obiettivi in area 1.06.

Il rialzo degli ultimi mesi, però, non ha fatto cambiare nulla rispetto a quanto scrivevamo a inizio luglio (Le manovre diversive dell’EURUSD non devono distrarre dal vero obiettivo: la parità!). Solo chiusure trimestrali superiori a 1.21 ridarebbero forza all’euro nel lungo periodo.

EuroSterlina

Del cambio EuroSterlina abbiamo scritto qualche giorno fa (Tra qualche mese fare shopping a Londra sarà più conveniente. La Brexit continuerà a indebolire la Sterlina?) e in questo caso la strada sembra essere abbastanza chiara.

A inizio Luglio scrivevamo

La proiezione rialzista ha subito una brusca battuta d’arresto al raggiungimento del II° obiettivo naturale cui è seguito un falso segnale ribassista del TC2 che è stato annullato dalla tenuta del solido supporto in area 0.8397. Nei prossimi mesi, quindi, sono possibili nuovi attacchi al II° obiettivo naturale in area 0.9059. Solo la rottura del precedente supporto potrebbe favorire discese fino in area 0.80.

Non solo i supporti hanno retto, ma la resistenza in area 0.906 è stata rotta al rialzo e le quotazioni sembrano essere pronti a scattare verso il III° obiettivo naturale in aera 1.012. Solo la rottura del supporto in area 0.906 metterebbe in crisi lo scenario che vede la Sterlina indebolirsi nei confronti dell’Euro.

 

EuroFrancoSvizzero

Come tutti ben ricorderanno nel corso del gennaio del 2015 il cambio EURCHF è passato in un battibaleno da area 1.2 a 0.85 provocando ingenti perdite a chi riteneva impossibile un cambio sotto la parità.

Per gli utilizzatori de La Nuova Legge della Vibrazione e di Running Bisector, però, quanto accaduto non giungeva come un fulmine a ciel sereno. Ricordiamo, infatti, che l’indebolimento dell’Euro nei confronti del FrancoSvizzero veniva da lontano. In particolare era iniziata nel 2006 quanto il cambio stazionava in area 1.7 e lo aveva portato giù fino in area 1.1. Notiamo come area 0.85 era il III° obiettivo naturale (limite invalicabile) del ribasso in corso e il suo raggiungimento aveva determinato un fortissimo rimbalzo delle quotazioni.

Tutto quanto accaduto dal 2015 in poi si è svolto come inside nella barra del gennaio 2015, per la precisione nel trading range 1.03-1.13.

Il mese di luglio, però, ha visto un’enorme forza da parte dell’euro che ha portato alla rottura della fortissima resistenza in area 1.13. Un’ulteriore conferma dell’inversione rialzista si avrebbe con la rottura di area 1.18 la qualcosa aprirebbe le porte a un rialzo fino in area 1.33.

Affinché lo scenario descritto non si indebolisca sarà importante una chiusura di Agosto superiore a 1.13217

Le previsioni sul mercato delle commodities: oro, argento e petrolio

Oro

Delle attese nel lungo periodo abbiamo già parlato ampiamente in un precedente articolo (E’ tempo di tornare a comprare ORO? Ci attendono nuovi massimi storici per la materia prima?) e le conclusioni si possono riassumere come segue

Nell’ipotesi in cui il frattale previsionale sia corretto e che il minimo di fine 2015 non venga violato, la proiezione rialzista effettuata utilizzando Running Bisector e La Nuova Legge della Vibrazione prevede un I° obiettivo naturale in area $2265 per/entro Marzo 2020. Una prima conferma di questo scenario si avrebbe con la rottura al rialzo della resistenza in area $1528.

Nel breve periodo l’incertezza regna sovrana. Come discusso in dettaglio nell’articolo ORO: nel breve periodo l’incertezza regna sovrana. Le condizioni affinché si verifichi lo scenario più probabile le raccomandazioni di prudenza per i rialzisti si sono rivelate molto opportune.

La settimana scorsa, infatti, ha visto le quotazioni oscillare intorno all’area individuata dal I° obiettivo naturale senza una direzione precisa. La seduta di venerdì, invece, è stata molto significativa. Le quotazioni, infatti, hanno cercato di rompere al rialzo sia la resistenza statica che la trend-line dei massimi senza riuscirci. Inoltre, la chiusura settimanale è stata inferiore (seppure di pochissimo) al supporto individuato dal I° obiettivo naturale.

Nelle prossime sedute, quindi, o si rompe in maniera definitiva area $1300 oppure si torna in area $1260.

Argento

Se nel lungo periodo l’argento rimane un’ottima opportunità d’investimento (Argento: un’enorme opportunità per gli investitori di lungo periodo con prezzo obiettivo a $55), nel breve le cose si stanno complicando. Le quotazioni, infatti, non riescono ad avere ragione dell’ultimo ostacolo in area $17.04 prima del II° obiettivo naturale in area $17.69.  A questo punto il livello chiave per la tendenza di breve passa per $16.03.  La rottura di questo livello aprirebbe le porte a discese fino in area $13.5. Nel caso di tenuta, invece, le quotazioni potrebbero ripartire con obiettivo in area $17.5.

Petrolio

Nel breve termine  si noti come le quotazioni siano compresse da una decina di sedute nel range $50.11-48.42. A questo punto più passa il tempo più aumentano le probabilità per un forte movimento direzionale che inizierà con la rottura di uno dei due livelli indicati.

Nel lungo periodo rimane sempre valido quanto scritto nell’articolo  Approfittare dei rimbalzi per scappare dal petrolio. Da $200 a $20 in un decennio?

Lo scenario globale è consistente in quanto la negazione della proiezione ribassista che ha come obiettivo area $20 passa per la rottura della resistenza in area $69.

 

Conclusione

Le serie storiche e i segnali premonitori ci mettono in guardia da un’imminente catastrofe che sta per abbattersi sui mercati azionari e sull’economia mondiale. Gli investitori di lungo periodo, quindi, devono essere molto prudenti ed essere pronti a ogni evenienza.

Sul mercato valutario l’euro tenderà a rafforzarsi conto la sterlina e il franco svizzero. Dovrebbe, invece, indebolirsi nei confronti del dollaro, ma c’è un livello chiave oltre il quale l’euro si rafforzerebbe tantissimo. 

Sul mercato delle commodities l’oro e l’argento, in particolare, nei prossimi anni si rafforzeranno e costituiranno un’ottima alternativa d’investimento. Il petrolio, invece, dovrebbe notevolmente indebolirsi e perdere circa il 50% dai valori attuali.

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