Magic Box e dintorni Finanza, Analisi Tecnica ed Economia a tutto campo Intervista a Dott.Turletti

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LA PRESENTE INTERVISTA E’ DEDICATA A DIVERSI TEMI.
INIZIAMO QUINDI DAL RECENTE METODO DI SUA CREAZIONE, MAGIC BOX, RICHIAMATO NEL TITOLO DELLA PRESENTE.
COSA PUO’ DIRCI DOPO ALCUNI MESI DALLA SUA COMMERCIALIZZAZIONE?

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Si tratta di un metodo di cui sono particolarmente soddisfatto. Diverse applicazioni, anche da parte di acquirenti, hanno dimostrato risultati decisamente soddisfacenti nel proiettare setup di tempo e prezzo.
Su questo blog si possono leggere diversi articoli dedicati ad analisi condotte con tale metodo, che dimostrano come l’utente finale possa agevolmente operare, ottenendo spesso precisi setup vibrazionali di inversione, nonché avendo sempre a disposizione precisi livelli di inversione, anche tramite i canali delineati dal metodo.

ANCHE A PRESCINDERE DA INDICAZIONI DI QUESTO METODO, QUALE, A SUO AVVISO, UNA SITUAZIONE TECNICA PARTICOLARMENTE INTERESSANTE?

Va ricordato che talora i punti vibrazionali dove rinvenire probabili inversioni del trend possono essere analizzati con tecniche diverse, ed è quindi possibile che certi punti vibrazionali siano soggetti ad auto modifiche.
Credo sia probabile, ad esempio, un probabile top di medio sul BTP, anche prima dei prossimi setup previsti.
Tale circostanza si verifica, a mio parere, in quanto i corsi hanno già raggiunto una resistenza dinamica di medio termine, particolarmente rilevante.
A questo punto si aprono due possibilità prospettiche, o un’inversione al ribasso, tuttora comunque non segnalata da indicatori di inversione ciclica, oppure un’oscillazione dei prezzi sino al prossimo setup, sul quale rinvio all’apposito articolo pubblicato con riferimento all’applicazione del metodo Magic box.

E SUGLI ALTRI MERCATI, COSA PUO’ DIRCI?

Per i mercati azionari rinvio a quanto ho indicato ad inizio settimana parlando delle barre dinamiche.
Per tutti i mercati, invito a leggere, ad esempio, i prossimi setup di tempo e prezzo contenuti in vari articoli, compresi quelli che usano la tecnica Magic box.

MA E’ SOPRATTUTTO SULL’ECONOMIA CHE VORREMMO SOFFERMARE L’ATTENZIONE.UNO DEI TEMI DI FONDO ANCHE IN QUESTI GIORNI E’ LA TENUTA DEL NOSTRO DEBITO PUBBLICO, TEMA CHE RIGUARDA L’ECONOMIA E LA FINANZA, A PARTIRE DA TUTTI QUEGLI INVESTITORI CHE SI DOMANDANO SE SIA IL CASO DI CONSIDERARE ANCORA I TITOLI DI STATO UN POSSIBILE INVESTIMENTO.
COSA PUO’ DIRCI?

Fermo rimanendo che a fronte della diversa durata dei titoli di stato, si dovrebbero effettuare analisi con prospettive temporali differenziate, credo comunque che vi siano alcuni punti fermi.
Più di uno studio ha evidenziato la stretta interconnessione tra debito pubblico italiano e finanza degli altri paesi, a partire da Francia e Germania.
Questi studi evidenziano come, anche a prescindere dall’esposizione di banche ed altri enti verso i titoli di stato italiani, un default italiano comprometterebbe gravemente anche la situazione di altri paesi, Francia e Germania in testa, la cui dimensione economica è sicuramente eccessiva per pensare ad eventuali interventi di salvataggio.
La mia opinione di fondo, quindi, è sempre la stessa, confermata su questo tema in tutti i miei interventi di questi ultimi anni.
Se proprio la situazione relativa alla tenuta del debito pubblico italiano, e questo vale anche per i principali paesi dell’eurozona, dovesse in qualche modo precipitare, rispetto alle prospettive eurocentriche prevarrebbero interessi nazionali, che molto probabilmente farebbero ricorso all’unica vera garanzia a sostegno dei debiti sovrani:
la banca centrale come prestatore di ultima istanza.
In situazioni drammatiche, che ora non sono all’orizzonte, prevedo un probabile ricorso, più ancora che ad un rinnovato ruolo delle banche centrali nazionali, alla BCE, la quale vedrebbe estendere i propri poteri oltre i confini attuali, con possibilità di emettere nuova moneta a tassi minimi, o anche tramite prestiti a fondo perduto, in pratica donazioni, per destinarla ai governi di quei paesi, caratterizzati da gravi rischi di tenuta dei relativi debiti pubblici.
In buona sostanza un ritorno alla concezione della banca centrale sia come prestatore di ultima istanza, nel caso sia essa ad acquistare titoli del debito pubblico, sia come garante del debito, nel caso non acquisti titoli, ma emetta nuova massa monetaria da destinare ai governi senza obbligo di restituzione, una sorta di ritorno all’antico potere delle autorità sovrane di battere moneta.

INFINE, SOTTO IL PROFILO STRETTAMENTE ECONOMICO, QUAL’E’ IL SETTORE AZIENDALE A SUO AVVISO IN MAGGIOR DIFFICOLTA’?

Sicuramente il settore dell’IT statunitense.
Dopo le rivelazioni di Snowden, è emerso che gli USA erano, e probabilmente sono tuttora, soliti spiare tramite applicazioni tecnologiche made n USA.
Questo sta a significare la possibilità, ad esempio, che tramite applicativi USA si potessero spiare informazioni riservate di aziende di altri paesi.
Non a caso, le aziende di altri paesi hanno temuto e temono la concorrenza sleale di aziende concorrenti USA che, conoscendo ad esempio i dati relativi alle loro offerte di appalto, possano realizzare proposte praticamente posizionate poco sotto.
Di qui un timore di usare software ed hardware made in USA ed un tracollo degli introiti delle aziende del settore IT USA a tutto favore di aziende di altri paesi nel medesimo settore.
Infatti, le aziende acquirenti sono ovviamente propense a non farsi spiare da aziende concorrenti , e scelgono quindi aziende di paesi dove la concorrenza non è eccessiva.
Ad esempio se un’azienda francese ritiene di avere molti concorrenti USA, per non farsi spiare preferirà utilizzare hardware e software magari di aziende francesi o tedesche.
Altro effetto delle rivelazioni di Snowden, il concentrarsi delle aziende sulla sicurezza e sulla scriptazione dei dati.
Di qui la concentrazione degli investimenti in tale direzione, a tutto discapito di quelli del settore ricerca e sviluppo dedicati alla progettazione ed implementazione di nuovi prodotti.

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