Intesa San Paolo: allo studio OPS su Generali

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MILANO (Reuters) – Intesa SanPaolo ha allo studio una offerta pubblica di scambio sulla maggioranza di Generali (con l’obiettivo di creare un campione leader fra l’altro del risparmio gestito.

Lo dicono due fonti vicine alla situazione confermando indiscrezioni stampa mentre un portavoce della banca ribadisce che l’istituto non rilascia commenti sulle indiscrezioni in circolazione.

Venerdì è in calendario un cda della banca. Secondo il presidente Gian Maria Gros-Pietro non si parlerà di Generali ma di budget. “Il Cda era già programmato, l’odg già definito, mancava solo la data”, dice una delle fonti.

La Borsa continua a premiare Generali e Mediobanca in rialzo la prima dell’8% circa mentre Piazzetta Cuccia è salita del 5,6%. Intesa -4,2%.

“Se Intesa muove su Generali lo fa per avere la maggioranza e poter decidere il perimetro del nuovo gruppo, anche con dismissioni estere”, dice una delle fonti.

Il fatto che Generali abbia comprato 3,01% di Intesa, bloccando acquisti oltre il 3% da parte della banca nel Leone, a meno di opa o ops su minimo 60%, diventa quindi un aspetto ininfluente nell’eventuale operazione.

Il progetto, che darebbe vita a un gruppo con una capitalizzazione di Borsa sui 60 miliardi, troverebbe l’appoggio delle due fondazioni principali azioniste della banca, Compagnia di San Paolo e Fondazione Cariplo, che sarebbero disposte a diluirsi e anche a una eventuale riduzione temporanea dei dividendi nella fase iniziale dell’aggregazione.

Il numero uno di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, assieme al presidente onorario Giovanni Bazoli, starebbe lavorando in prima persona al piano, visto di buon occhio da Roma.

Fra i pro dell’eventuale aggregazione, proprio il rafforzamento di Intesa nel risparmio gestito, una delle maggiori fonti di redditività delle banche.

Potrebbero nascere problemi a livello di concorrenza, che andrebbero valutati guardando alle sovrapposizioni sulle singole province. Intesa è prima in Italia nelle polizze vita con una quota di mercato del 18,3%, seguita da Generali con 16,4%.

“Sarebbe un gruppo formidabile dal punto di vista industriale, che potrebbe essere di interesse anche per i soci italiani del Leone”, per la fonte.

Generali è partecipata al 13% da Mediobanca che potrebbe essere contraria all’operazione, mentre quote tra 3,5% e 1% hanno Leonardo Del Vecchio e i gruppi Caltagirone e de Agostini che potrebbero decidere se appoggiare l’operazione guardando alla sua valenza industriale.

Secondo una fonte oggi ci sono stati contatti telefonici fra Mediobanca e i soci italiani del Leone.

Secondo una delle fonti, la decisione della banca guidata da Carlo Messina di prendere in mano il dossier Generali nasce dal possibile rischio di una operazione di Axa o Allianz  su Trieste. “In un processo di consolidamento europeo Generali è la preda più ambita e le ipotesi di mosse dall’estero sono altamente attendibili”, riferisce la fonte.

“Il nostro Paese non potrebbe sopportare la perdita di Generali. Dopo Pioneer (andata ai francesi di Amundi) sarebbe un colpo mortale per il risparmio italiano”.

Allianz e Axa non hanno commentato.

Consob intanto ha convocato per chiarimenti i rappresentanti di Generali, Intesa e UniCredit (principale azionista di Mediobanca) fra domani e dopodomani.

Resta infine aperto un possibile punto di domanda sulle partecipazioni incrociate. Dopo il prestito titoli annunciato ieri da Generali su 3,01% di Intesa, letto come un tentativo di arrocco dell’asse Generali-Mediobanca, è da vedere se la banca ha comprato una soglia superiore al 3% in precedenza. La comunicazione va fatta entro quattro giorni lavorativi e in teoria c’è ancora la possibilità che sia Generali a essere bloccata nel capitale di Intesa.

— ha collaborato Claudia Cristoferi

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