Greferendum: testa a testa si/no mette sotto pressione i mercati

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La situazione greca rimane al centro delle discussioni e delle preoccupazioni di tutto il mondo e fino ad ora è stata in grado di creare grande tensione in Europa e in tutte le principali aree economiche preoccupate dell’effetto destabilizzante e recessivo che la vicenda potrebbe avere.

È chiaro che nessuno vuole un grexit, ma le mosse sconsiderate e imprevedibili del governo greco, non stanno rendendo la situazione facile. I nervi sono a fior di pelle nell’eurozona dove si alternano aperture concilianti a chiusure irremovibili.



È soprattutto il referendum di domenica a segnare lo spartiacque tra ritorno alle trattative o chiusura definitiva: una mossa orchestrata dal governo di Tsipras che ha fatto infuriare tutti. Se vincesse il si, il primo ministro ellenico ha annunciato che si dimetterebbe: in uno scenario del genere i mercati festeggerebbero una nuova tornata elettorale con l’isediamento di un governo più ragionevole. Vincesse il no, le praterie di possibilità sarebbero la regola, ma sicuramente la situazione finanziaria per la Grecia non sarebbe altrettanto verdeggiante.

Nemmeno l’apertura di ieri del governo ellenico è servita a raffreddare la situazione: anzi, l’invio della missiva in cui Atene accettava molte delle proposte dei creditori è stata ricevuta con molto fastidio poiché tardiva e pretestuosa. Anche fosse stata accolta, il destino della Grecia rimane comunque nelle mani del popolo che si esprimerà attraverso il referendum domenica: referendum che tuttavia pone una questione inutile visto che l’offerta dei creditori non è più valida. Assumendo quindi un approccio totalmente politico, il referendum indetto da Tsipras, costituisce una vera zappata sui piedi: qualunque fosse il risultato, infatti, i giorni da premier del leader di Syriza sono comunque contati. Resta solo da appurare se insieme al suo posto, Tsipras trascinerà nel baratro anche il suo paese.

 

Market Movers

Alle 10:30 nel Regno Unito il dato PMI Costruzioni è atteso in rialzo a 56.5 dal precedente a 55.9.

Alle 13:30 in Europa pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria.

Alle 14:30 negli Stati Uniti il dato sui nuovi occupati non agricoli è atteso a 230 mila unità dalle 280 mila della lettura precedente per un tasso di disoccupazione atteso in calo al 5.4% dal 5.5% precedente.

 

EURUSD

Nonostante un primo approccio euforico alla proposta di Tsipras, la chiusura di Germania ed eurogruppo ha contribuito ad affossare la moneta unica portandola fino ai minimi di giornata in area 1.1030. L’apertura dei mercati europei ha comunque segnato un lieve recupero fino a 1.1060 dove la moneta unica scambia in queste prime battute con la possibilità che la giornata odierna, veda ulteriori ribassi legati ad una possibile buona performance del dato sui non farm payroll americani.

 

GBPUSD

La sterlina inglese, dopo le performance non particolarmente brillanti di ieri, ha proseguito la discesa portandosi in area 1.5590 prima dei dati sul comparto edilizio attesi in recupero rispetto alla lettura precedente. Tuttavia, con la prospettiva dei non farm payroll americani anticipati ad oggi dalla festività del 4 luglio il possibile recupero legato al dato PMI della mattinata potrebbe essere reso nullo dal recupero del biglietto verde che rimane tonico da inizio settimana scorsa.

 

USDJPY

Dopo una inizio di settimana all’insegna dei recuperi, ieri il dollaro è ritornato a far sentire la propria forza riportando lo yen dai minimi a 122.0 fino a 123.50 dove scambia in apertura dei mercati europei. Ha contribuito all’arretramento dello yen il recupero del mercato azionario nipponico con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che guadagno lo 0.95%. L’attesa per il dato del pomeriggio potrebbe fare lo stesso spalancando la porta di 124.0 e facendo tornare USDJPY nella fascia alta del range di oscillazione.

 

 

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