Germania: è oro tutto ciò che luce?

ProiezionidiBorsa

In questo articolo ci occupiamo di definire cosa i mercati realmente pensino della situazione economica tedesca, a prescindere dalle proiezioni ufficiali.

La Germania è realmente attesa ad un incremento della ripresa economica, oppure qualcosa smentisce tali attese?

In termini di anticipazione del ciclo economico, cosa dicono alcuni indicatori?

Ed in termini di valore, l’indice Dax offre del potenziale guadagno agli investitori di lungo termine?

Incominciamo con il dire che una tegola non indifferente sulla situazione tedesca, è rappresentata dall’impasse per la formazione del nuovo governo, dopo l’abbandono del tavolo delle trattative da parte dell’ Fdp, il partito liberale tedesco.

Inconciliabili le sue posizioni su molti temi, soprattutto rispetto a quelle dei verdi.

E in Germania i partiti, prima di un accordo, sono soliti sentire la propria base, ragion per cui si temeva una bocciatura dal basso, timore che ha spinto l’acceleratore sulla frattura in corso.

Situazione che quindi rischia di ipotecare pesantemente le possibilità di uno stabile orizzonte politico.

E condizione che aggiunge ulteriore incertezza su alcuni indicatori economici, che anticipano l’andamento dell’economia, in particolare relativi alla curva dei rendimenti tedeschi.

Ci riferiamo allo spread tra scadenze a cinque ed a dieci anni, all’inclinazione della curva dei tassi, ed alla posizione della curva dei rendimenti attuale rispetto a quella di un mese e di un anno fa.

Lo spread tra scadenze a cinque ed a trent’anni, che un anno fa era dell’1,35%, si attesta ora più o meno su un livello prossimo, circa l’1,5%, pertanto la crescita è prevista non certo in significativo aumento.

Peraltro il tratto a breve, sino ai 3 anni, è stagnante, e la curva attuale è comunque inferiore a quella di un mese fa e in alcuni tratti anche rispetto a quella di un anno fa, anche se all’epoca il tratto a lungo si presentava addirittura invertito.

Non siamo quindi certo in presenza di quella che dovrebbe rappresentare una curva che proietta maggior crescita economica, con uno spread tra 5 e 30 anni in significativo aumento, al di sopra della curva di un mese e di un anno fa, e positivamente inclinata anche nella parte a breve.

Del resto, anche il ciclo dell’indice Dax che, come tutte le borse, anticipa l’economia, si mostra nella sua parte discendente, rispetto al proprio ciclo naturale di 5/ 6 anni.

Fase di crisi, che peraltro rispecchierebbe anche il ciclo di 8,6 anni di Armstrong, dal minimo del 2009.

Ma l’indice Dax esprime un valore corretto, o offre comunque valutazioni interessanti, per eventuali investitori di lungo termine?

Per rispondere a tale domanda, ci avvaliamo del cosiddetto Fed model modificato, in base al quale il corretto p/e di un indice corrisponde all’inverso del p/e, con un rendimento pari a quello dei titoli di stato decennali, cui sommare un premio del 5% per il rischio.

In base a tale modello econometrico, il fair value, o valore di equilibrio dell’indice Dax, si attesta a 12827, prossimo ai 13009 del momento, in cui sto scrivendo.

Un indice, quindi, che per offrire vero valore all’investitore deve ancora scendere.

In sintesi, possiamo affermare che un’analisi più dettagliata della situazione, alla luce di indicatori proiettivi e modelli econometrici, evidenzia una Germania forse più arrivata, che sul punto di ripartire.

L’attuale situazione politica getta ulteriori ombre, certo aggiungendo altra incertezza alla situazione economica.

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Cimatti Mario Marco

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