Dall’Oro importanti indicazioni anche per l’azionario

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A CURA DI GIAN PIERO TURLETTI

AUTORE DI

MAGIC BOX

PLT

In precedenti articoli avevo evidenziato la situazione di debolezza di lungo termine dell’oro, unitamente alla forza relativa a favore dell’azionario statunitense, rispetto proprio all’oro.

In tal senso, avevo evidenziato, usando barre trimestrali sul rapporto di forza relativa Dow/oro, ed una media mobile a 20 periodi, applicata a tale indicatore, come si potessero evidenziare, una volta intervenuta intersezione rialzista o ribassista tra indice di forza e media mobile, lunghi periodi, della durata di almeno una decina d’anni.

L’ultimo segnale rialzista, a favore del Dow, era intervenuto nel 2012.

Pertanto, dovremmo tuttora essere, secondo tale indicazione, in un ciclo a favore dell’azionario USA.

Questo elemento, unitamente ad altri, faceva presupporre una continuazione del trend positivo sull’azionario, e ribassista, o quanto meno più debole, sull’oro.

In particolare, un importante ciclo di 7 anni individuava, nel minimo di agosto/settembre 2015 un potenziale bottom per una ripartenza di lungo sul Dow Jones, ed applicando lo stesso ciclo ai massimi, il trend rialzista dovrebbe terminare non prima del 2023.

A tale scenario, si aggiungono i recenti movimenti dell’oro, che paiono confermare uno scenario ribassista di lungo.

In particolare, occorre rilevare che il rialzo di lungo termine che, iniziato nel 2000, ha portato la commoditie ai massimi del 2011, ha trovato una fondamentale trend line supportiva congiungente i minimi dell’estate 2005 con quello di ottobre 2008.

Tale trend line era già stata violata al ribasso nella prima parte del 2015.

Era quindi seguito un movimento che aveva fatto recuperare al rialzo tale trend line, ma i corsi si sono arrestati contro la principale trend resistenziale di lungo, intersecante i massimi di settembre 2011 e ottobre 2012.

Ne è appunto seguito un ulteriore movimento ribassista, che ha condotto ad una ulteriore rottura della trend line rialzista di lungo, unitamente ad un incrocio ribassista di medie mobili di lungo.

Tale impostazione ribassista è stata confermata anche da parte del metodo di lungo termine PLT.

Dopo un segnale di alert rialzista, il filtro del sistema ha evidenziato come non vi fosse inversione di lungo, ed anzi, tale filtro ha rappresentato un significativo livello resistenziale, che l’oro non è riuscito a superare, formando i massimi, da giugno in poi, proprio attorno a questo livello.

Pare quindi confermata la permanenza dell’oro in una struttura ribassista di lungo termine.

Tale elemento non può che deporre ulteriormente a favore del quadro delineato ad inizio articolo: trend rialzista di lungo sull’azionario USA, e forza relativa sempre a favore di questo comparto.

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