Cosa succede sui mercati americani? Prevale la Lingua di Bayer?

ProiezionidiBorsa

Molti si sono stupiti del comportamento, per certi versi improvviso ed apparentemente inspiegabile, anomalo, tenuto ieri dai mercati USA, che all’improvviso parevano crollare, ma per poi riprendersi.

Cosa è successo realmente?

Quali le cause di tali, apparentemente inspiegabili, movimenti?

Manco l’avessi fatto apposta, proprio ieri mattina mettevo in guardia da possibili falsi segnali, evidenziando come nell’attuale fase ciclica sia probabile un fenomeno, noto come lingua di Bayer, che serve appunto a disorientare gli operatori con movimenti improvvisi ora in un senso, ora nell’altro.

Fenomeno che può riprodursi sui diversi time frames.

Infatti, osservavo quanto segue: L’attuale fase ciclica, infatti, visto il posizionamento ciclico di medio/lungo dei principali indici, cioè di passaggio alla fase che dovrebbe essere maggiormente ribassista in relazione ai cicli stessi, potrebbe ingannare tramite quel fenomeno, noto soprattutto come lingua di Bayer, in cui proprio per motivi ciclici sono più frequenti i falsi segnali.

Infatti la lingua di Bayer, in sintesi, altro non è che una serie di movimenti prima contro il trend principale, poi nella direzione del trend prevalente, e poi ancora contro, che serve alle cosiddette mani forti per far scattare determinati stop e poi nuovamente ingannare, tornando nella direzione del trend principale, salvo poi invertire nuovamente direzione.

Solitamente viene considerata alla fine di movimenti ribassisti, ma non è esclusa la sua comparsa anche all’apice di movimenti rialzisti.

Pertanto, visto che siamo in una fase in gran parte lateralizzante, che proviene dalla formazione di un massimo, la possibile lingua di Bayer dovrebbe seguire la dinamica: ribasso improvviso e spiazzante, quindi improvviso rialzo e poi…ovviamente nuovo ribasso.

Anche per questo motivo i movimenti di ieri fanno pensare ad una possibile falsa rottura sullo S & P 500.

Ma quali prospettive, a questo punto, per gli indici USA?

Anche la divergenza rispetto al comportamento del Dow Jones, che continua a restare sotto i massimi di inizio marzo, consiglia una certa prudenza.

La prossima direzione verrà decisa sopra i massimi di inizio marzo o sotto i minimi di fine marzo/metà aprile, qualora assistessimo ad un movimento corale.

Peraltro su barre settimanali emerge chiaramente un setup temporale per la prossima settimana sullo S & P 500, ed entro tale termine è probabile che gli indici USA decidano, coralmente, cosa fare.

Senza escludere la possibilità di un movimento perdurante più o meno sugli stessi livelli sino a settembre.

Nel caso di confermato rialzo, assisteremmo probabilmente ad un probabile top in settembre, con i seguenti principali target: 21950 Dow Jones, 2470 S & P 500.

 

 

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