Come funziona un ciclo di mercato e cosa lo spinge al rialzo? View sull’attuale rialzo

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In realtà, i mercati non conoscono, di per sé, né cicli, né limiti, ma solo la legge della domanda e dell’offerta, che determina rialzi o ribassi, di breve, medio e lungo termine.

Tuttavia, al fine di interpretarne il funzionamento, si sono sviluppate nel corso del tempo diverse teorie, da quelle di Elliott a quelle di Gann, sino alla moderna teoria dei cicli, al fine di trovare modelli di comportamento geometrico-matematico, legati al tempo o al prezzo.

In questo filone di indagine, ad esempio, si colloca anche il modello Magic box, da me ideato.

Ma oggi intendo parlare del tempo come fattore ciclico.

Un ciclo altro non è che un movimento di prezzo da un minimo ad un altro minimo.

Solitamente i cicio tendono a riprodursi nel tempo, e spesso hanno infatti minimi attorno alle stesse scadenze.

Invece i massimi tendono a formarsi nella prima parte, in caso di cicli ribassisti, e nella seconda parte, solitamente nel terzo sottociclo, in caso di ciclo rialzista.

Un esempio di ciclo rialzista di lungo termine è quello offertoci dal Dow Jones nel periodo 2003-2009.

E’ quindi sempre utile scomporre un ciclo nelle sue quattro parti, ognuna pari ad un quarto di durata, per meglio definire la parte, o sottociclo, in cui ci troviamo.

Ad esempio in un normale ciclo rialzista troviamo il massimo verso la terza parte ed il minimo nel quarto sottociclo, come dicevo poco fa.

I cicli tendono ad anticipare i movimenti dell’economia, rappresentati da crescite o decrescite del PIL.

Tuttavia può succedere che, per qualche motivo, il normale ciclo subisca delle anomalie, al pari del ciclo cardiaco.

Possono quindi verificarsi delle verie e proprie extrasistoli cicliche, che mutano la forma del ciclo, come un’extrasistole cardiaca muta il consueto tracciato di un elettrocardiogramma.

Tra queste, va richiamata la anomalia da quarto sottociclo rialzista, che si verifica quando il quarto sottociclo, invece di andare al ribasso, va al rialzo.

Questo comporta una troncatura ciclica, nel senso che sul minimo di quello che dovrebbe essere il quarto sottociclo, si considera invece ripartito il primo sottociclo di un intero nuovo ciclo, e quindi il precedente ciclo si è concluso con una troncatura, cioè con una assenza del suo quarto sottociclo.

E’ quanto verificatosi nel ciclo partito nel 2009.

E’ infatti evidente un quarto sottociclo al rialzo:

Questo particolare fenomeno può dipendere da varie cause, soprattutto da aspettative particolarmente brillanti sull’economia, che quindi prospettano la consueta fase di recessione economica, oppure da una situazione di abbondante liquidità, profusa dalle banche centrali, che conduce ad una sovra performance rialzista del mercato azionario, dovuta anche all’assenza di tassi d’interesse sufficientemente attrattivi sul comparto obbligazionario.

La troncatura ciclica del ciclo 2009-2015 ha quindi portato ad una modifica, nel senso che sul minimo del quarto sottociclo andava centrata la ripartenza di un nuovo ciclo, e pertanto quello che doveva essere quarto sottociclo si presenta come primo sottociclo di un nuovo ciclo:

Ne consegue che ora ci troviamo a circa metà del terzo sottociclo del Dow Jones, quella che dovrebbe essere una posizione ideale per l’inizio di un ribasso di lungo termine.

Ovviamente tutto questo non basta per sancire che ci sarà un ribasso, anche perché nulla potrebbe escludere una nuova anomalia ciclica.

Pertanto occorrerà associare alla possibile proiezione ciclica alcuni segnali trend following, come quelli desumibili da tecniche come PLT.

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Cosa pensa chi ha acquistato gli Ebooks di Turletti?

Secondo me con i metodi di Gian Piero Turletti si può avere sia una visione anticipata di quello che poi capiterà sui mercati, sia segnali trend following, di conferma, desunti dai metodi stessi.
Cimatti Mario Marco

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