Borse in negativo post Trump. C’è da temere?

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a cura della dott.ssa Giovanna Maria Cristina Sambataro

 

Ieri sera la Borsa di New York ha chiuso al rialzo. Nonostante i guadagni della seduta americana, la sessione asiatica non ha seguito le orme di Wall Street ampliando le vendite. La conferenza di Donald Trump, peraltro, che all’impatto aveva dato un tono positivo, ha deluso le aspettative degli investitori che attendevano chiarimenti su quali saranno le prospettive di stimolo all’economia americana e quali saranno le imposte che verranno applicate all’export cinese. La seduta asiatica, infatti, si conclude in calo.

Le Borse Europee seguono la scia asiatica e aprono la loro sessione al ribasso aumentando le vendite. Gli unici che hanno tratto vantaggi dopo la conferenza stampa di Trump sono stati le valute da una parte e le materie prime dall’altra.

La coppia EUR/USD è scambiata sopra il livello 1,0645 e lo yen si rafforza contro il dollaro a 11,30. La Sterlina, allo stesso modo, si discosta dai minimi e riprende valore.

L’oro, grazie al deprezzamento del dollaro, sfonda i 1.200$ all’oncia.

Cosa sta accadendo?

Il discorso e le risposte evasive del presidente Trump hanno reso gli investitori insoddisfatti e gli indici hanno colto la palla in balzo per ritracciare dopo i vari rialzi e prendersi una pausa.

Dalle 14:30 in poi i vari membri del FOMC renderanno noto quali saranno le prossime mosse della FED. All’una di notte, infatti, sarà il turno del presidente della FED.

Cosa farà? Confermerà i tre rialzi per l’anno in corso o farà un passo indietro?

La BCE, nel frattempo, alle 13:30 pubblicherà le minute del meeting inerente le decisioni di politica monetaria.

Nuove oscillazioni all’orizzonte sul fronte valutario.

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