Banco BPM: il riassetto polizze non piace agli analisti e il titolo continua scendere

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I dubbi degli analisti sul futuro di Banco BPM trovano conferma nell’andamento dei prezzi che continua a puntare al ribasso. Vale, quindi, ancora quanto scritto alla chiusura del 30 Ottobre  (Banco BPM: la jv con Cattolica illude i rialzisti e rafforza i ribassisti. Le attese per il titolo)

L’euforia iniziale che ha caratterizzato la prima parte della seduta del 30 Ottobre non è bastata al titolo per rilanciarsi al rialzo. Nel breve periodo (time frame giornaliero), infatti, rimane sempre valida la proiezione ribassista con gli obiettivi indicati in figura. In particola l’incapacità di rompere la resistenza in area 3.1214€ fa aumentare sempre più le probabilità per una discesa fino al II° obiettivo naturale in area 2.668€.

Nel medio periodo (time frame settimanale), invece, le quotazioni rimangono sempre confinate all’interno dell’intervallo 2.9326-3.4057€

Vale, quindi, ancora quanto scritto alla chiusura del 14 Ottobre

l raggiungimento del I° obiettivo naturale della proiezione rialzista in corso ha provocato una bruttissima battuta di arresto culminata con un segnale ribassista alla chiusura del 13 Ottobre.

A questo punto tutto sembra indicare una prosecuzione del ribasso che ha caratterizzato le ultime due settimane fino in area 2.6/2.7€. Su questi livelli si decideranno le sorti di medio periodo del titolo.

News: Fonte IlSole24Ore

Banco Bpm viaggia in fondo al Ftse Mib insieme a tutto il settore bancario che è colpito dalle vendite sia a Milano, sia in Europa mentre i broker ragionano sulle condizioni della joint venture con Cattolica nelle polizze assicurative che, a livello di patrimonio, compensa la rottura delle alleanze con Unipol e Aviva ma con la cessione della maggioranza sarà leggermente diluitiva per gli utili del gruppo. Venerdì scorso Banco Bpm e Cattolica hanno annunciato un’alleanza nelle polizze assicurative danni e vita per 15 anni che prevede la cessione a Cattolica del 65% di Avipop Assicurazioni e di Popolare Vita per un prezzo complessivo di 853,4 milioni. Il riassetto complessivo passa innanzi tutto dal pagamento di 252 milioni da parte di Banco Bpm ad Aviva per chiudere l’alleanza in essere e, secondo le indiscrezioni, dal pagamento di oltre 500 milioni a Unipol.

Considerando le indiscrezioni sul presunto valore della jv con Unipol, Equita giudica l’intera riorganizzazione della bancassurance «neutrale» sui coefficienti patrimoniali di Banco Bpm, ma «dal punto di vista economico, ante eventuali sinergie, il deal risulta però 3% diluitivo sull`utile 2019» di Banco Bpm poiché nelle nuove jv l’istituto passerà da una quota del 50% a una del 35%. Anche gli analisti di Mediobanca Securities, sottolineano che il Cet1 dovrebbe attestarsi sopra il 12% mentre l’impatto sul conto economico dovrebbe essere di 10-15 milioni di minori utili con un impatto del 2% circa nel periodo 2018-20. “Ci aspettiamo che la banca sia in grado di chiudere il 2017 con un cet1 ratio armonizzato alle nuove regole contabili tra il 13% e il 13,5% anche per effetto dell’estensione a tutto il gruppo dei modelli gestionali dell’ex Bpm” aggiunge Intermonte.

Per quanto riguarda Cattolica, i ragionamenti dei broker vertono sull’effetto di accrescimento degli utili e sulle modalità di finanziamento dell’operazione che dovrebbero passare per l’utilizzo di capitale in eccesso e dall’emissione di bond subordinati.

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